Sinossi *:
Sulle immagini di gente che s'incontra per strada ogni giorno e su scene di vita quotidiana riprese nella città si apre il documentario. L'apparente tranquillità delle immagini, tuttavia, è subito ridimensionata dalle parole che le accompagnano: è la lettura di un verbale da parte di un ufficiale della Polizia Giudiziaria, in cui una donna denuncia i maltrattamenti subiti dal marito. L'accostamento tra la voce narrante e ciò che è mostrato rivela la drammatica realtà della violenza domestica, una tragedia taciuta e silente, spesso celata dalla convenzionalità di una vita familiare. La lettura del verbale prosegue nel corso del documentario, accompagnando lo spettatore nella vita della donna vittima di maltrattamento, negli episodi che ha subito e nelle difficoltà che ha incontrato. E' una cornice di sofferenza che, insinuandosi in diversi momenti del documentario, scandisce le tematiche affrontate. Accanto alla voce dell'ufficiale, si alzeranno in diversi momenti le voci di altre donne, altre vittime. Sono Angela Finocchiaro, Ottavia Piccolo, Marina Rocco e Debora Villa a leggere le loro storie e dar voce ai racconti, significando in tal modo la presa di coscienza dell'opinione comune di un problema erroneamente ritenuto estraneo alla propria vita e alla cerchia delle proprie conoscenze.

All'interno della cornice presentata, si affrontano per mezzo di interviste i diversi temi legati alla violenza domestica: operatori ed educatori di comunità assistenziali, operatori del SVSeD (Sportello della Violenza Domestica dell'Ospedale Mangiagalli di Milano), psicoterapeuti ed esperti di dinamiche relazionali nella coppia. Ma anche l'ambito legale sarà indagato grazie al contributo di ufficiali di Pubblica Sicurezza, difensori di parte civile e magistrati. Le interviste così raccolte impongono di includere all'interno del percorso tracciato non solo la vittima della violenza, ma anche il “maltrattante”. Nelle indagini preliminari che abbiamo effettuato e negli studi pubblicati appare come sia necessario estendere i confini della realtà indagata ad entrambi i protagonisti degli episodi di violenza, pur nel rispetto della vittima e del suo dolore. La recidività dei comportamenti violenti dell'aggressore, la dimensione culturale che origina le dinamiche relazionali distorte che si attuano nel maltrattamento domestico e le problematiche legate al recupero dei soggetti coinvolti sono il lato oscuro con cui la società fatica a confrontarsi, se mai ne ha avuto coscienza.

NOTIZIE 'Una su Tre (2011)'



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