Sinossi *: Tutto il progetto è segnato da questa tara, o chiamiamola ambiguità, sospesa tra l’ispirazione fondante e lo sproloquio del tutto estemporaneo che si potrebbe definire con un ossimoro “il punk della trascendenza”; qualcosa di “buttato lì”, quindi imparentato con la spazzatura, che però, forse fortuitamente, forse per vocazione, nasce in grado di evocare “l’infinito”, “l’oltre”, “quel dio salvifico” a cui sembrano appellarsi tutti i protagonisti, per avere l’anima salva e pure il corpo; o forse anzi soprattutto il corpo, quasi che ci fosse solo quello; corpo tuttavia così, già per principio, emarginato o del tutto negato dall’uso stesso dei social-media.