Sinossi *: What Has Left Since We Left è un film mono-canale ambientato nella sala principale della Provincia del Limburgo in Olanda, della quale Maastricht è capoluogo, la stessa dove nel 1992 fu firmato il trattato fondante l’Unione Europea. Il film ha come protagonisti tre personaggi, due uomini e una donna (tutti interpretati dall'attrice olandese Janneke Remmers), rappresentanti gli ultimi paesi membri dell’Unione Europea, riuniti nella stessa sala per firmare il trattato di chiusura definitiva dell’Unione, in un ipotetico futuro prossimo. Qualcosa è successo per cui siano rimasti in tre, qualcosa li ha portati a quella decisione definitiva.
Accanto a loro, un'interprete britannica, interpretata dall’attrice Anna Brooks-Beckman, diviene una sorta di terapista e li aiuta, dalla sua cabina di traduzione, a rivelare i loro sentimenti, a parlare di separazioni e di relazioni che ormai non esistono più. Il suo accento marcato, usato come "neutrale", porterà tutti i personaggi a parlare inglese, con un riferimento al fantasma di un paese non più nell’Unione.
Il film non indaga i possibili motivi per cui l'Europa sia arrivata alla fase finale, ma piuttosto sviluppa una sorta di seduta di terapia in cui i protagonisti parlano solo di sentimenti personali, relazioni amorose e problemi famigliari, tutti da considerarsi come metafore dei principali problemi europei, che hanno portato a questa sua fine immaginaria.
Problematiche legate a matrimoni e divorzi, il desiderio di lasciare un’eredità, questioni identitarie, rapporti di parentela divengono, nella sceneggiatura, analogie di BREXIT o dell'abbandono di uno stato, riferimenti a salvataggi, debiti e fallimenti; fenomeni migratori, integrazione e solidarietà.
La sovrapposizione di lingue, traduzioni e interpretazioni fa sì che i personaggi si fondano in un'unica entità con personalità diverse, come in una patologia riconosciuta di identità multipla - un processo visivamente aiutato dall'utilizzo di una singola attrice che interpreta tre ruoli.
Note:
Progetto realizzato grazie al sostegno di Italian Council (6. edizione, 2019), programma della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo per promuovere l’arte contemporanea italiana nel mondo.