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SMFF - ALFONSINA Y EL MAR - Un film particolare e veroSinossi *: Lucia, un'attrice e regista italiana di circa 70 anni decide di ritornare nel piccolo paese in cui ha passato i primi felici anni della sua infanzia. Si reca così a Humberstone, un paese di minatori che si trova nel deserto al nord del Cile, per realizzare la sua utopia: creare un piccolo canale televisivo e portare così la magia del piccolo schermo in un luogo dove la
televisione non è mai arrivata, avendo così la possibilità di ricominciare e creare tutto da zero. È come una versione moderna del personaggio di Fitzcarraldo del film di Werner Herzog che vorrebbe portare l'opera cantata da Caruso nella selva amazzonica. Per aiutarla nel progetto contratta Warmi, una giovane donna locale che è sempre vissuta a Humberstone senza mai uscirne.
Al contrario di Lucia, lei sogna di lasciare la miniera per avere una vita migliore in città e crede che questo progetto sia un'opportunità per realizzare il suo sogno. In particolare lavora per poter far sposare il fratello minore (che lei ha cresciuto da quando sono rimasti orfani) con una ragazza della città ed avere quindi migliori opportunità di quelle che ha avuto lei. Cerca con questo obiettivo di aggiustare una vecchia motocicletta in modo che il fratello possa lavorare come mototaxi in città e quindi mantenersi. Ma per fare questo ci vogliono soldi e Warmi si adopera in ogni modo per poterli guadagnare e metterli da parte.
Al suo arrivo a Humberstone Lucia si trova di fronte ad una realtà molto diversa da quella che si immaginava: il paese non è più la realtà florida e piena di gente dei suoi ricordi, ma un luogo semi abbandonato a causa
del calo del prezzo del minerale. La donna non si scoraggia ed insegna a Warmi tutto quello che conosce in una specie di divertente "scuola di cinema" adattata alla realtà locale. Devono improvvisarsi con mezzi molto semplici ma ingegnosi, per rimediare alla scarsità di mezzi. Un esempio: per controllare il gradimento dei programmi tv si appostano di notte sulla collina da cui si domina l'accampamento e contano il numero di luci azzurognole che filtrano dalle lamiere delle case per sapere quante persone stanno vedendo la televisione nel buio del paese. Inizia così la produzione di Fitzcarraldo TV con programmi che vanno dal
telegiornale realizzato nelle case della gente, al programma musicale / karaoke con improbabili gruppi locali sino al buffo casting per talenti locali.
Poco a poco Lucia si rende conto che, dalle pretese autoriali iniziali, sta realizzando sempre più programmi che seguono solo il gusto della gente, realizzando più o meno le stesse cose che faceva in tv nel suo paese di origine. Anche il rapporto con Warmi si incrina: la donna le fa presente che sino a quel momento Lucia non si è mai lasciata coinvolgere dalla realtà, troppo impegnata a nascondersi dietro la comoda posizione di chi si protegge dietro ad un obiettivo.
Lucia entra in una crisi profonda e quando è sul punto di abbandonare il progetto televisivo, lasciato ad una specie di autogestione in cui gli spettatori scelgono cosa vedere dal satellite scrivendolo su una lavagna
pubblica, fa un sogno che le cambierà la vita. Si trova in un paesaggio lunare, un lago salato dove il bianco accecante del suolo riflette l'azzurro limpido del cielo in una suggestione surreale. Qui le appare un personaggio misterioso che indossa una maschera tipica del carnevale tradizionale: è il "diablo", un personaggio infernale che risale ai tempi della colonia. Con sua grande sorpresa il diavolo le mette in mano un pallone da calcio e la sfida a tirare un calcio di rigore contro di lui. Lucia capisce che un rigore è una sfida unica nella vita, non ci sono se e non ci sono ma, la palla può solo essere dentro o fuori della porta, non ci sono grigi tra il successo e il fallimento. E per vincere bisogna
sconfiggere le proprie paure.
Al suo risveglio Carla è determinata, esce con la propria telecamera e si imbatte proprio in un gruppo di cholitas (donne locali con ampie gonne e vestiti tipici) che giocano a calcio in un campetto di terra. È un segno del
destino. Inizia a filmarle quando il pallone finisce ai suoi piedi. Capisce che è il momento di prendere una decisione, come in un calcio di rigore, dentro o fuori. Ricorda le parole di Warmi sul suo atteggiamento di nascondersi dietro un obiettivo, lascia perdere la telecamera e si fa coinvolgere direttamente dalla realtà.
S'impegna, contro il prevalente machismo locale, ad organizzare un torneo di calcio tutto al femminile. Grazie alla sua nuova attività scopre la vita delle donne di Humberstone, i loro sogni e le loro difficoltà, facendosi sempre più coinvolgere dalla realtà e scoprendo un mondo nuovo.