Sinossi *: “Quelle urla che salivano dall’acqua mi sembravano versi di gabbiani, invece erano uomini”.
Sono le parole di Vito Fiorino che il 3 ottobre del 2013, in rada, in attesa dell’alba per uscire a pesca con un gruppo di amici, si è accorto di essere circondato da naufraghi che chiedevano disperatamente aiuto.
Dieci anni dopo, partendo da Lampedusa, l’isola che è diventata la seconda casa di Vito, intraprendiamo un viaggio alla ricerca di alcune di quelle persone a cui ha regalato una seconda vita.
Con lui viaggia l’amico Davide Demichelis (che per RAI3 ha realizzato e condotto Radici, Timbuctu ed altri programmi di viaggio). Nasce così un road movie attraverso l’Europa, che dall’Italia arriva in Norvegia, passando per i Paesi Bassi e la Svezia. Persone, che dieci anni fa rischiarono di annegare, oggi hanno una nuova esistenza: lavorano, vivono con le loro famiglie o con amici, perfettamente integrate nelle città piccole o grandi in cui risiedono. Incontriamo Alex, ad Arnhem, cittadina olandese dove lavora come parrucchiere all’interno di uno shop eritreo. Solomon che dopo aver abbandonato il suo paese ed essere arrivato in Libia tra mille difficoltà, attraversa il Mediterrano e si va a stabilire in Svezia, di cui è cittadino dal 2014. Lavora come autista di bus, si è sposato ed ha due figli.
Ancora oggi, per Solomon, Vito è “My father”.
Amanuel vive a Stoccolma anche sua moglie è eritrea.
Ha ancora la maglietta che Vito gli regalò, dopo averlo salvato. Con la sua famiglia incontriamo anche Aregai che ospita nella sua casa svedese Vito e Davide per una notte. In Svezia a Uppsala incontriamo Kokob, il più giovane dei ragazzi salvati da Vito quel 3 ottobre. È a casa di Adal, che in quel naufragio perse un fratello.
Il viaggio in Svezia ci porterà anche ad Arba, dove troviamo Fanus, una delle poche donne che si sono salvate da quel tragico naufragio. Ci spingiamo quindi fino al centro della Norvegia, da Abraham, che vive in un piccolo villaggio di 4 mila anime, su un ramo del Sognefjord, il fiordo più lungo della Norvegia con i suoi 204 chilometri. Solo quest’anno Vito ha scoperto di aver salvato anche lui. In questo incontro trova la conferma di un’idea che coltiva da sempre: “La nostra vita ha una storia, che ci porta al nostro destino”.