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- A Sud di New York: una farsa cantata tra Italia e USA


Sinossi *:
Jenny è una bella donna di mezza età che vive a New York, la città in cui si è trasferita da giovane nella speranza di realizzare il suo sogno di diventare una cantante famosa e apprezzata. Un sogno che si è infranto in una sola notte, in cui Jenny ha perso tutto: il lavoro, l’uomo che amava e il figlio che portava in grembo. Ora cerca di sopravvivere facendo la talent agent, sopraffatta dai debiti e ricattata da uno strozzino.
Carmelina è una giovanissima come tante, che vive in uno sconosciuto paese del profondo Sud Italia, Callalessa, in una casa costituita di un solo locale che divide con tutta la sua numerosissima famiglia. Una realtà troppo stretta che lascia evidentemente pochissimo spazio anche ai sogni. Da questa riesce a sfuggire solo grazie all’amore di Marco, con cui condivide la passione per la musica e dei suoi amici di infanzia, con i quali si riunisce nel pub dove loro cantano e suonano.
Due vite apparente lontanissime e destinate a non incontrarsi mai.
Se non fosse che Jenny, alias Gennarina, è richiamata a Callalelessa, dove è nata, per la morte di uno zio di cui era la sola nipote e quindi unica ereditiera. Attratta dalla possibilità di riscattarsi e liberarsi per sempre del suo aguzzino Jenny vola nel Sud Italia dove ad attenderla c’è tuttavia l’ennesima delusione. Lo zio ha sperperato tutte le sue ricchezze con piacevoli donnine, lasciandogli in eredità solo un suo ritratto unito a tanti debiti. Nel bar in cui cerca di affogare nell’alcool i suoi dispiaceri, avviene l’incontro con Carmelina o meglio con la sua incantevole voce che, per un blocco psicologico, la ragazza non riesce ad esibire mai in pubblico. Questo incontro cambierà la vita di entrambe: le due donne riescono, l’una grazie all’aiuto dell’altra, a superare avversità, blocchi mentali e paure. Si rialzano dalle loro “cadute”, imparano dagli errori commessi e realizzano insieme i propri sogni.
A Sud di New York è una “favola musicale”, piena di ritmo, adatta a giovani e meno giovani, un incentivo a non abbandonare mai il proprio sogno e una spinta a cercare anche nelle situazioni più negative spunti per la positività. Un’ora e venticinque minuti di gags, scambi di persona, travestimenti, vicissitudini tragicomiche ed agrodolci….il tutto condito da tanta musica e con un lieto fine all’insegna del Think Positive.
Un film che vuole divertire ma anche far riflettere.

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