Sinossi *:
Le biotecnologie sono davvero la soluzione per lo sviluppo dei paesi del Terzo Mondo? A chi giovano? Il documentario propone un’inchiesta-racconto, con immagini inedite e interviste a volte drammatiche, per capire cosa si nasconde dietro la diffusione di piante geneticamente modificate nella coltivazione del cotone in India, uno dei più grandi paesi della terra, secondo produttore mondiale della fibra tessile che miliardi di uomini e di donne di ogni parte del mondo utilizzano per un’infinita varietà di necessità quotidiane. In appena nove anni l’India è stato conquistata dai semi prodotti dalla multinazionale Monsanto, con il miraggio di un’inedita prosperità per i propri contadini. L’ ex-direttore commerciale di Monsanto India - Tiruvadi Jagadisan - racconta come l’azienda, per affermarsi sul mercato indiano, abbia negli anni ’90 introdotto illegalmente semi con un gene in grado di rendere sterili le varietà locali, e poi - dal 2002 con semi geneticamente modificati - ha acquistato, passo dopo passo, un monopolio di fatto quasi totale del mercato. Oggi i semi di cotone Ogm sono distribuiti a carissimo prezzo da aziende indiane, che versano le royalties alla Monsanto: ciò che all’inizio costava 9 rupie al chilo, oggi viene comprato a 4000 rupie da contadini poveri o poverissimi. Leggi e regolamenti locali molto carenti e permissivi hanno fatto il resto, costringendo gli agricoltori ad una scelta quasi obbligata. La conseguenza più devastante riguarda proprio i contadini indiani, sempre più indebitati. Il paese, come molti altri produttori agricoli del terzo mondo, è alle soglie di una vera e propria crisi agraria, che colpisce soprattutto gli Stati centrali del paese dove, nella colpevole disattenzione dei paesi più sviluppati, si diffonde una nuova tragedia: 216.000 contadini in meno di un decennio si sono tolti la vita per la disperazione e la vergogna generata dagli insopportabili debiti contratti per le loro coltivazioni. Uno scandalo che non sembra arrestarsi, e apre nuovi interrogativi sugli squilibri di questo gigantesco paese. L’inchiesta, senza indulgere in immagini troppo crude, apre uno squarcio di verità su una realtà finora dimenticata. La diffusione incontrollata delle biotecnologie in agricoltura colpisce, poi, i già precari equilibri ambientali, che sono la base della sopravvivenza di milioni di persone.

I suoli agricoli si impoveriscono fino alla sterilità; si moltiplicano nuovi parassiti, non contrastati dalle sementi Ogm; animali domestici muoiono inspiegabilmente dopo aver pascolato tra i residui del cotone geneticamente modificato; spariscono le varietà vegetali native che avevano assicurato la pur fragile agricoltura locale.
I semi Ogm sembrano fallire sempre più spesso e i raccolti miracolosi lasciano il passo a campi malati dove le coltivazioni hanno bisogno di interventi chimici sempre più costosi per debellare i parassiti. La fiducia in un inedito benessere si sta tramutando rapidamente in angosciosa delusione. Il documentario, scandito dalle immagini del “ciclo del cotone”, dalle piantagioni ai tessuti, intreccia le testimonianze del mito fallito del cotone Ogm con un’altra storia: quella di quanti hanno scommesso in un’alternativa radicale, imboccando il difficile percorso verso la coltivazione biologica del cotone. Una strada che parte con il recupero dei semi tradizionali per conservare la biodiversità ed assicurare un futuro - forse meno “miracoloso”, ma più solido - per milioni di piccoli agricoltori. In queste esperienze, la conservazione dell’ambiente stringe la mano a un accettabile equilibrio sociale, con la conservazione di mestieri tradizionali, come la tessitura manuale, e lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile per gli agricoltori. Un percorso che nasce da motivazioni etiche ma che potrebbe avere importanti risvolti economici perché la produzione cotoniera indiana assicurata dalle coltivazioni biologiche è già oggi più della metà della produzione biologica mondiale ed incontra un successo crescente nei mercati occidentali. I commenti scientifici sono affidati ad autorevoli esperti indiani. Le loro analisi si intrecciano con i racconti dei contadini, tutti raccolti in presa diretta. Donne derubate dagli intermediari, bambini al lavoro nei campi, giovani alle soglie del suicidio, vedove disperate, agricoltori ingannati dalla falsa promessa di un benessere a portata di mano. Volti indimenticabili che raccontano la storia del cotone Ogm, in paesaggi e contesti di un’India inedita e ancora poco conosciuta.

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