Sinossi *:
Si racconta la vita degli abitanti del posto ritenuto uno dei più malfamati di Napoli, i quartieri spagnoli. Chilometri e chilometri quadrati di palazzi mastodontici costruiti a tre metri l’uno dall’altro fra il Settecento e l’Ottocento… Una vera e propria casba in cui l’anarchia la fa da padrona, dove non esistono banche né contratti, dove gli accordi economici sono categoricamente  vocali. La si racconta attraverso gli occhi di quattro donne: Annarella, Assuntina, Patrizia e Mena, calate in quattro storie diverse che si intrecciano e si condizionano tra loro fino ad unirsi in un unico grido di dolore causato da una borghesia inconsapevole e indifferente perché perduta nei propri capricci. Un’isola comunque “felice” che vive nel cuore della città di Napoli, dove governa un’umanità piena di passioni violente e slanci d’amore incondizionato, che lascia emergere i sentimenti puri e crudi di personaggi grezzi e impulsivi pronti a mettere in gioco la propria vita in virtù di una giustizia presupposta dagli istinti non condizionati da regole civiche ma dalla natura propria e primitiva degli esseri umani.



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