Sinossi *: Corso Salani viene chiamato a fare da operatore per il saggio finale in regia di Raluca, studentessa alla Scuola Rumena di Cinema. Il tema scelto per l’ultimo esame è la Moldova, il paese confinante con la Romania, e suo vicino povero. Insieme, Corso e Raluca scopriranno questo stato appartato e sconosciuto. Il loro viaggio sarà anche l’occasione per andare alla ricerca delle radici di Raluca, che come molti altri rumeni ha origini moldave.
La posizione geografica del paese, stretta tra Romania e Ucraina, fa della Moldova una sorta di stato-cuscinetto tra l’Europa e la Russia post-comunista. Questa condizione è divenuta emblematica quando nel 1990 la Transnistria dichiarò l’indipendenza con l’aiuto militare di Mosca. La regione ancora opera come uno stato indipendente, ma non è riconosciuta da alcuna nazione. L’influenza politica ed economica dell’ex-Unione Sovietica resta una realtà opprimente per la Moldova. Quando Raluca intervista dei giovani giornalisti di una radio locale, questi rivelano che hanno rinunciato alla loro lingua madre a favore del russo, per migliorare il proprio status sociale.
La piccola troupe guidata da Salani, consapevole di quanto i media possano essere rivelatori dello stato di salute di una giovane democrazia, visita la radio di Stato e una Ong indipendente, attenta alla comunicazione, che cerca di fare i conti con la mediocre industria cinematografica locale. Negli studi di Promoldova TV viene intervistata una giovane presentatrice. Corso registra questi ed altri brevi incontri nelle sue note di viaggio, riflettendo su dettagli sorprendenti e sostando su interludi di luce. Sembra andare oltre, fare più di quello che la sua giovane regista gli chiede. Nel loro insieme le sue immagini disegnano il ritratto di un popolo genuino e schietto, che merita tutto il rispetto per come affronta la povertà e il flagello dell’emigrazione. Per Corso l’incontro con Raluca e con questa terra ha il sapore di un’esperienza vissuta molto intensamente ma, come spesso accade, lo accompagna anche la sensazione che le cose siano passate troppo in fretta. Il residuo di questa esperienza – come dice Raluca nella sua ultima lettera – è un senso di gioia per tutto ciò che hanno conosciuto e fatto, congiunto a un senso di tristezza per ciò che ci si è lasciati indietro.
Note:
"Confini d’Europa" è una serie di documentari realizzati da Corso Salani, che intendono tracciare un itinerario ideale attraverso quelle località che raramente vengono sfiorate dall’attenzione collettiva, aree marginali che mostrano una segreta bellezza, una poetica intima, di “confine”.