Fondazione Fare Cinema
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locandina di "Comando e Controllo"

Cast

Con:
Elisa Galvagno (V.O. Televisione)
Alberto Puliafito (V.O. Narrazione)
Cittadini Aquilani
Angelo Venti (Giornalista dell'Associazione Libera)
Manuele Bonaccorsi (Giornalista di Left)
Giuseppe Zamberletti (Ispiratore della Protezione Civile così com'è nata nel 1992)
Enzo Boschi (Presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia)
Bernardo De Bernardinis (Dipartimento Nazionale di Protezione Civile)
Patrizio Losi (Volontario della Protezione Civile Lombardia)
Raffaele Colapietra (Storico Aquilano)
Anna Pacifica Colasacco (Blogger Aquilana)
Simona Giannangeli (Avvocato)
Antonio Valentini (Avvocato)

Soggetto:
Alberto Puliafito

Sceneggiatura:
Alberto Puliafito

Musiche:
Antonello Ciccozzi (Brano "Madland")
Alessandro Zangrossi (Brani "L'Amore è una Cipolla - Cimma's Theme" e "CMDCTRL")
Anonima Crew feat. Mary (Brano "Accade" tratto da "Voci dal Cratere")

Montaggio:
Vincenzo Cicanese

Suono:
Davide Favargiotti

Produttore:
Fulvio Nebbia

Riprese:
Alberto Puliafito

Riprese:
Fulvio Nebbia

Riprese:
Manolo Luppichini

Riprese:
Luca Cococcetta

Riprese:
Bruno Bonanno

Color Correction:
Michele Ricossa

Comando e Controllo


Regia: Alberto Puliafito
Anno di produzione: 2010
Durata: 70'
Tipologia: documentario
Genere: drammatico/politico/sociale
Paese: Italia
Produzione: iK Produzioni
Distributore: n.d.
Data di uscita: n.d.
Formato di ripresa: HDV
Camera: Canon XHA1 e Canon XLH1
Sistema di montaggio: Final Cut su Mac
Post Produzione: Color correction su Color
Formato di proiezione: Betacam SP e DVD, colore
Titolo originale: Comando e Controllo

Sinossi: "Comando e Controllo" è un documentario che racconta come si vive in uno Stato di Emergenza.
A partire dall'esperienza dell'Aquila dopo il terremoto del 6 aprile 2009, si analizza l'operato in deroga alle norme vigenti da parte del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, si racconta la storia del Dipartimento, si mostra come abbia operato sul territorio aquilano. Con un ferreo controllo della stampa, dell'informazione e dei cittadini. Con la costruzione di 4.500 appartamenti ex novo, non per tutti e decontestualizzati dal preesistente tessuto sociale. Con appalti e subappalti in deroga. E' il capitalismo dei disastri che si fonda sulla definizione dello stato di emergenza. In Italia, l'emergenza si sta allargando a tutto il normale vivere democratico. E tutto il normale vivere democratico può essere gestito “in deroga”.
Il titolo, "Comando e Controllo", non è una fantasia dietrologica per gridare al complotto. Deriva dal nome che la Protezione Civile ha dato al suo quarier generale all'Aquila: Di.Coma.C. - Direzione di Comando e Controllo.
Nell'introduzione viene proposto il film "Miracolo Aquilano". Proviene da un televisore sintonizzato su un canale morto; un televisore che parla a due perfetti spettatori medi della televisione italiana con una voce calda e rassicurante. E parla del miracolo dell'Aquila post terremoto.
Ma la realtà è un'altra cosa. La premessa racconta l'uso della propaganda e del controllo dell'informazione. Poi si procede come per un'inchiesta.
Il primo indizio: le rassicurazioni agli aquilani nonostante quattro mesi di sciame sismico.
Il secondo indizio: la protezione civile nasce, cresce, si evolve.
Il terzo indizio: arrivano i soccorsi, si disgrega il tessuto sociale, si costruiscono le C.A.S.E.
Il quarto indizio: lo straordinario potere di chi decreta lo stato d'emergenza. E la santificazione.
Mettere insieme gli indizi, nonostante il risveglio della popolazione aquilana dopo che il Dipartimento della Protezione Civile ha lasciato il territorio, porta a un quadro nazionale di gestione del potere e della cosa pubblica. Un quadro desolante. E senza speranza.

Sito Web: http://www.comandoecontrollo.it

Ambientazione: L'Aquila / Roma

Periodo delle riprese: Giugno 2009 - Marzo 2010

Note:
I documentari "Yes We Camp" e "Comando e Controllo” fanno parte del progetto "shockjournalism_01” (http://www.shockjournalism.com).
"Comando e Controllo" è un documentario targato iK Produzioni, scritto e diretto da Alberto Puliafito e prodotto da Fulvio Nebbia.
E' un racconto corale, lucido e puntuale, della deriva autoritaria della gestione del potere in Italia attraverso le emergenze e le trasformazioni avvenute negli ultimi anni nel Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, partendo dalla gestione del dopo terremoto all'Aquila, dalla mancata ricostruzione (a quasi un anno dal sisma) e della costruzione (immediata) da zero delle controverse C.A.S.E. di Berlusconi.
Il regista Alberto Puliafito è reduce dal successo del documentario diaristico "Yes We Camp", che nasce da una collaborazione con Repubblica TV durante il mese di agosto 2009. "Yes We Camp" costituisce il presupposto ideale di "Comando e Controllo". Puliafito ha vissuto 8 mesi all'Aquila, prima in tenda e poi ospite di una famiglia aquilana che aveva costruito nel prorpio cortile delle case di legno, a stretto contatto con la realtà raccontata. Questo gli permette di offrire un punto di vista unico, ampio e lontano da quello “ufficiale” dei grandi mezzi di comunicazione, in primis la televisione. L'esperienza aquilana ha permesso di seguire da vicino le vicende del post terremoto, fianco a fianco con la popolazione abruzzese, fino alla nascita del cosiddetto “popolo delle carriole”, che ha riportato l'attenzione sulla mancata ricostruzione reale dell'Aquila a fronte di una lunga e martellante ricostruzione mediatica. A questo si sono affiancati gli sviluppi delle vicende legate al Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, dal controllo sull'informazione al tentativo di creazione di Protezione Civile Servizi S.p.A., ambigua creatura di diritto privato che è stata bloccata in seguito agli scandali emersi dalle indagini sul G8 della Maddalena.
Questa però non è una storia che riguarda solo l'Aquila. È la storia di un modello di gestione del potere autoritario, ma dal volto gentile che si sta imponendo in Italia.
Un potere che può agire in deroga alle leggi dello Stato per un terremoto così come per il Campionato Mondiale di Nuoto, per le emergenze e per i grandi eventi, dietro ai quali girano una montagna di soldi e interessi. Un potere assoluto, com'è stato definito, che sta rapidamente e silenziosamente erodendo spazi importanti di democrazia.


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