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- VENEZIA 81 - "Desert Suite": il fascino discreto dell'oscuro


Sinossi *:
Un giovane uomo attraversa l’Europa in cerca di una nuova Itaca. Deluso dal proprio paese, passa dall’infruttuosa e arida vendemmia di Banyuls-sur-mer a un incontro seduttivo e melanconico con una giovane donna di Bruxelles, fino a rifugiarsi in una gelida suite di un grattacielo di Rotterdam. Qui, come un angelo sterminatore, mette in scena un macabro gioco fatto di stordimento digitale e droga.

Cast

Con:
Gianmaria D’Alessandro (Jimmy)
Rachele Roggi (Prima Ragazza)
Francesco Pesci (Francesco, Vignaiolo)
Manuel Di Vecchi Staraz (Manuel, Vignaiolo)
Ullamp (Ullamp, il Mulo)
Marco Fellini (Pusher)
Antonio Sinisi (Musicista)
Arnaud Theiry (Bracciante)
Robin Celayes (Bracciante)

Soggetto:
Fabrizio Ferraro (II)

Sceneggiatura:
Fabrizio Ferraro (II)

Musiche:
Emiliano Marrocchi

Montaggio:
Fabrizio Ferraro (II)

Costumi:
Federica Formaggi

TRAILER

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NOTIZIE 'Desert Suite'



Note:
"Caro Fabrizio, sono rimasto stupito dal tuo film. […] Mi affascina soprattutto la struttura verticale, dove per la prima volta il “basso” – gli dei tettonici, la terra, il vino, e persino il guardare in basso e il lavorare ingobbiti, come animali – è il superiore; mentre il superiore – il trentesimo piano di Rotterdam, le scale ascendenti, gli elicotteri e il sogno levitante della droga stessa – è il vero inferiore. Il film è terribile e dolorosamente senza speranza perché in questa grande Odissea verticale non c’è ritorno; Itaca, sotto forma di vigneti di Banyuls, ha cessato di esistere. Rimangono solo fumo e cenere. Non riesco a smettere di guardare Omero più e più volte nel film. […] E tutto il film è così, è un’iniziazione sul mistero dell’apparenza, dove l’apparenza sempre inganna". (da una lettere scritta dal regista Pablo Sigg).

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