Sinossi *: Etta è nata ovunque. Etta può essere qualunque donna. Etta era giovane e innamorata.
Etta ha creduto nella sua famiglia, ma è stata tradita, e disconosciuta, e tutto per aver dato un bacio, puro ed innocente, al suo fidanzato, ritenuto di ceto inferiore dalla famiglia di questa diciassettenne, abbandonata, in un manicomio, per cinquant'anni. Impazzita durante l'internamento. Morta in manicomio.
Si perché negli anni '60 le famiglie si arrogavano il diritto di attribuire, ai propri parenti, malattie inesistenti, anche solo per liberarsi da ciò che si poteva ritenere scandaloso o fuori dal comune.
Tratto da una storia vera, ne abbiamo “afferrato” una breve testimonianza, narrando una vita così particolare che non ha bisogno di parole diverse, ma di verità, semplicità, con tutta l'amarezza, la potenza e la crudezza della vicenda e della vita condotta in una struttura, quella del manicomio, governata dal caos, dal totale disinteresse di medici ed infermieri, dalle violenze, fisiche e psicologiche, dal perenne abbandono e dalla (voluta) dimenticanza.