Sinossi *: Cosa significa essere proprietari di un paesaggio naturale o di un edificio storico? Per un cittadino d’Europa, sembra una domanda priva di senso.
L’Europa moderna è stata fondata sull’idea della proprietà comune, e noi tutti siamo cresciuti dando per scontato che montagne, spiagge, monumenti e parchi pubblici appartengano ad ognuno di noi. Non soltanto ospedali, strade e scuole, ma l’intero patrimonio naturale e storico-culturale. Che spesso rappresenta qualcosa di più: è parte della nostra iconografia e dell’identità nazionale.
Ma qualcosa sta cambiando. Privatizzazioni, concessioni in leasing, partenariati e vendite parziali stanno mettendo in pericolo gli spazi pubblici. La crisi economica spinge gli Stati a soluzioni e misure radicali per cercare di tamponare i buchi delle casse pubbliche, come se questi spazi fossero un lusso che non possiamo più permetterci.
Ed ecco arrivare multinazionali e giganti finanziari pronti ad approfittare della situazione di debolezza degli Stati e ad acquistare edifici e paesaggi naturali dal valore inestimabile in cambio di pochi soldi.
Cosa vende un’amministrazione pubblica, allora? Una spiaggia, una montagna, un edificio storico, oppure un pezzo della propria storia, della propria identità condivisa?
Il film percorre l’Europa andando alla ricerca di questo sentimento di “bene comune”. Indaga su ciò che sta succedendo e su cosa potrà succedere a breve. Incontra cittadini che protestano per la chiusura di un parco, per la vendita di una penisola o per la concessione in leasing di un monumento. E incontra chi, di questi spazi, diventerà il nuovo proprietario. Emergono in Europa nuove forme di condivisione, ci si interroga su cosa significhi oggi essere una comunità. Arrivando alla fine a una domanda su cui tutti dobbiamo riflettere: in quale Europa vogliamo vivere?