Sinossi *:
Sul brusio animale del traffico, là sopra i cavalcavia la melodia secca del passaggio di una bicicletta fende l'aria cianotica con un taglio di poesia.
In un paesaggio notturno quasi evanescente, incorporeo come i ricordi e le paure, il protagonista ritrae il profilo così prosastico di una città di provincia con le tinte forti di chi è capace di sovvertire l'interpretazione della realtà: ed è così che un copertone forato non è la fine di un'escursione per i viali del centro, ma la felice condizione di chi crea dal nulla.
Con l'ingegno, la pazienza dell'osservazione e un registratore digitale, il protagonista trasforma il quotidiano in un universo narrativo inedito: i suoni dei pontili e delle auto accalcate in un angolo di sopraelevata, diventano l'eco di un mare sofferente; le parole un riverbero del passato che ritrova credibilità; la propria voce, flebile e senza melodia, si rarefà in un grido che è un grido d'aiuto. Un'anima che si trincera dietro l'ininterpretabile, con la sensazione che prima o poi la nave affonderà, e che lui sarà lì, a svolgere l'unico ruolo che in quel momento sarà necessario: suggerire un'altra rotta.

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