Sinossi *: Il documentario narra la tradizione di uno dei mestieri più antichi del territorio romagnolo: il Salinaro di Cervia. La sua origine risale al tempo degli etruschi e, nei secoli, la sua storia ha plasmato quella dell’intera comunità, tanto che Cervia deve la sua configurazione attuale alle esigenze di produzione dell’Oro Bianco”.
L’introduzione storica racconta di come Cervia venga definita “Città dei tre siti” e “Città Fondata” e rappresenti caso unico in Italia di “trasloco” in senso letterale di una città. Legata da sempre alle sue saline, solo in tempi recenti è divenuta la rinomata meta turistica e culturale di oggi.
I salinari sono stati considerati per lungo tempo la classe privilegiata della comunità, una sorta di “casta” che ha goduto nel tempo di particolari immunità e concessioni e tramandandosi il lavoro di padre in figlio, hanno fatto del loro mestiere un’arte. A causa della trasformazione delle saline in impianto industriale, e con l’intento di preservare il loro patrimonio culturale, i figli dei salinari accolgono oggi nella salina “Camillone” [l’ultima rimasta a raccolta artigianale] turisti e studenti, mostrando loro trucchi e segreti dell’arte salinaresca. Il peculiare sistema di raccolta utilizzato per secoli, ha dato origine al celebre “Sale Dolce di Cervia”, riconosciuto a livello internazionale, e da pochi anni divenuto Presidio Slow Food.
La ricostruzione storica della Salina e della Città di Cervia è stata realizzata in collaborazione con studiosi del territorio locale, con il Direttore del Museo Del Sale, e con gli stessi salinari cervesi, che hanno fornito preziosi documenti provenienti dalle loro collezioni private.
Il risultato è un racconto corale, in toni tipicamente romagnoli, di tradizioni, strumenti e saperi di un’intera comunità, e della figura mitica del Custode dell’Oro Bianco.