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FdP 56 - I MORTI NON SONO MORTI, ricordare affinchè non riaccadaSinossi *: Era il 13 dicembre del 2011 quando a Firenze, tra la folla e i banchi del mercato in piazza Dalmazia, due senegalesi, Samb Modou e Mor Diop, vengono feriti mortalmente a colpi di pistola dalla furia omicida di un fanatico razzista. Malik Nejmi ritorna su questo tragico fatto di cronaca esattamente due anni dopo, nel dicembre del 2013, quando le famiglie delle vittime e alcuni membri della comunità senegalese fiorentina si riuniscono in una preghiera collettiva per ricordare i propri cari scomparsi. A questo momento di intimo raccoglimento intorno alla lettura del Corano si alternano le immagini di una Firenze che manifesta solidarietà verso la comunità senegalese e che protesta contro ogni forma di razzismo. I volti in preghiera, come quelli arrabbiati dei manifestanti, sono la testimonianza di un profondo dolore, ma anche dell’immortalità di due uomini il cui sacrificio rappresenta un monito per l’umanità in un’epoca che urla disperatamente all’integrazione e alla solidarietà. Quei “morti non sono morti, i morti non sono mai partiti" – dice Pape Diaw ai manifestanti citando il poeta senegalese Birago Diop – "Sono gli spiriti che ritornano, i morti sono nelle lacrime di un bambino, sono nell’acqua che beviamo (…). Ascoltiamo la voce dell’acqua”.