Sinossi *:
Il film parla di contraddizioni profonde, dell’attrazione per ciò che è oscuro. L’uomo che incarna tutto questo è un gigante che entra in simbiosi con gli animali che accudisce. La testa sempre reclinata un po’ di lato, gli occhi che ruotano verso l’alto per rincorrere le immagini che narra e che sono concrete e impastate di rumori e odori come le stalle che frequenta. È uno zoonomo, un tecnico che segue allevamenti intensivi perché producano il massimo. Le manze, i cavalli, la grande distribuzione, sono la sua vita, sono parte di sé, li racconta come se non esistesse altro. Si entra nella sua mente come in un sogno. La manza, la mucca chianina, la maremmana, la ricerca genetica delle sue forme, l’ingrasso e la fine inesorabile. Determinare il corpo dell’animale, ingrandirlo nei punti giusti, aumentare la massa muscolare. Quasi non si distingue la carne degli animali da quella di lui, li avvolge, li tocca li valuta, solo mano a mano si capisce chi è chi, si rivelano i corpi, si rivela la storia della manza, la vita di lui. Quest’uomo ci fa entrare in un mondo che svela le sue e le nostre contraddizioni, la crudezza dell’allevamento, il rapporto profondo tra lui e le bestie.

Julia Souchtchinskaia (presa diretta)
Beatrice Mele (montaggio suono)
Carlo Purpura (mix)

Produttore:
Antonietta De Lillo

Produzione esecutiva:
Alice Mariani

Assistente di produzione:
Nicole Albrizio

Titoli:
Elisabetta Giannini

Color correction:
Simona Infante

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