Sinossi *:
Occorre ritrovare un contatto. Un contatto profondo e autentico con la propria acqua. Un momento in cui sostare lì e rispecchiarsi: con le proprie lacrime, con i propri pensieri, con la propria vita. È stato come mettere una sedia in mezzo alla corrente per ascoltare le storie che quest’acqua porta con sé e provare la vertigine di una profondità umana, culturale e sociale. Sentire che, come è tipico nella modernità, tutto scorre e scivola via e allo stesso tempo qualcosa rimane. Qualcosa che non è da ricercare solo nelle grandi piene o nelle grandi secche, ma nel quotidiano fluire del tempo. È lo scorrere silenzioso della vita che ci interessa come un giardino riseminato dopo ogni piena, un canto che risuona e unisce sponde diverse o un falò dove scaldarsi e fare festa. La storia dei popoli ci ha insegnato che attorno al fiume si genera vita. È così: attorno al fiume si incontrano personaggi vivi che rappresentano germogli in tempi di siccità idrogeologica e aridità culturale. Attorno a un fiume che rischia di diventare sempre di più solo una scenografia per aperitivi ci sono storie e realtà che resistono e si rigenerano. Lungo il fiume si incontrano pesci e uomini che tentano di risalire la corrente per sopravvivere. Perché è la natura di questa gente.

Cast


Soggetto:
Mattia Cabrini

Sceneggiatura:
Mattia Cabrini

Musiche:
Fabio Gionfrida

Montaggio:
Sol Capasso

Fotografia:
Sol Capasso

Suono:
Fabio Gionfrida

Produttore:
Mattia Cabrini

Ricerca Antropologica:
Francesca Poli

NOTIZIE 'La Memoria dell'Acqua'



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