Sinossi *: “In un prossimo futuro a Torino l’asfalto delle vie e delle piazze sarà completamente rimosso e sostituito dalla vegetazione. Torino sarà la prima città vegetale del mondo: una città nuova con frutteti, campi coltivati, boschi e prati".
Nel 2040 sull’intera area urbana di Torino l’asfalto delle vie e delle piazze viene sostituito dalla vegetazione: Torino è la prima città al mondo che si trasforma in uno spazio nuovo, urbano e naturale ad un tempo.
La “rivoluzione” risponde a due esigenze: da una parte l’adeguamento a nuove e severissime normative europee sulla riduzione dell’inquinamento; dall’altra l’esigenza di rendere ‘unica’ la città, in funzione di uno sviluppo turistico meno occasionale che nel passato, creando per Torino una vocazione davvero nuova e inedita.
Nei mesi immediatamente successivi alla trasformazione definitiva, la città diventa una delle prime dieci mete turistiche mondiali. Tutto ciò, oltre a ricadute importanti sul piano dell’immagine e dell’attrattiva internazionale, comporta una profonda e positiva modifica nell’ organizzazione della vita urbana e nello stile di vita dei cittadini, determinando in prospettiva una nuova percezione del rapporto uomo/città/natura da parte dei torinesi. Si innescano nuove potenzialità, prima sconosciute: la vicinanza stessa con una realtà così diversa, in conseguenza di una rivoluzione in fondo semplice ma davvero radicale dell’assetto urbano, sviluppa nuove filosofie economiche, riconvertendo completamente le attività produttive cittadine verso indirizzi oramai lontani dall’antica vocazione industriale.