Sinossi *:
La ricostruzione dell’incredibile vita del pioniere italiano Filoteo Alberini - che per alcuni potrebbe avere “inventato” il cinema un anno prima dei fratelli Lumière - diventa occasione per una riflessione sulla nascita del cinema italiano e più in generale sulla Settima Arte e sulla sua natura di “magnifica ossessione”, accompagnati da un narratore d’eccezione, il nume tutelare dei dimenticati del cinema: Georges Méliès.

NOTIZIE 'L'Italiano che Inventò il Cinema'



Note:
Relazione Artistica
Partendo dalle ricerca dalla sola biografa di Filoteo Alberini, Giovanna Lombardi, iniziate ormai più di dieci anni fa, si è cercato in fase di scrittura di porre rimedio a una grande colpa nella storiografia italiana sul cinema: il totale oblio calato su Filoteo Alberini. In qualsiasi paese europeo (non solo la Francia) una figura che avesse fatto solo la metà di quello che ha fatto Alberini sarebbe celebrato nel pantheon degli eroi nazionali. Il soggetto ha cercato – partendo dal doppio senso su “L’italiano che ha inventato il cinema” – di mettere in luce la figura di Alberini non solo per la macchina da presa e proiezione che potrebbe aver inventato un anno prima dei Lumière (questo in compagnia di molti altri pionieri europei) ma per il fatto di aver veramente “inventato” da zero il cinema italiano, in termini di scrittura, produzione e soprattutto – cosa dimenticata spesso – di esercizio con il Cinema Moderno di Roma che è ancora attivo oggi.
Prodotto dalla Blue Cinema TV di Daniele Baldacci, “L’italiano che ha inventato il cinema” ha voluto fortemente mantenere sia nella parte di reenactment che in quella delle interviste agli esperti, una matrice fortemente cinematografica. Avvalendosi quindi dell’opere di un regista che viene dal cinema, così come il direttore della fotografia Daniele Baldacci, la costumista Paola Nazzaro e il musicista Arturo Annecchino. L’immagine e l’idea complessiva di audio-visivo del progetto ha sempre un continuo rimando al linguaggio cinematografico puro anche grazie all’apporto di questi collaboratori provenienti da quel mondo.

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