Sinossi *: In questo breve film ho voluto rendere visibili alcuni aspetti immaginativi della mia città, Napoli, insieme alle tradizioni della mia famiglia. Mi ricordo che da piccola, i miei genitori amavano cantare le canzoni classiche napoletane, e mai al mattino mi sono svegliata, senza ascoltare queste melodie alla radio che teneva in cucina mia madre. Allo stesso tempo, l’immagine della morte connessa alla vita è sempre stata presente nel nostro immaginario collettivo, soprattutto nei teschi chiamati “capuzzelle” del cimitero delle Fontanelle. Qui oltre al culto dei morti, continuano a suggestionare antichi rituali connessi alla fertilità, io stessa ho sentito profondamente questa fascinazione proprio perchè anch’io aspettavo un bambino quando l’ho visitato per la prima volta. Il capodanno che annuncerà la pandemia, diventa lo sfondo di questo progetto dove antiche immagini archetipe e familiari hanno preso forma dando vita a nuovi presagi.
“Io m’arricord e nà storia e quann er piccerell
Nà storia c’ m’raccuntav semp mia mamma. A’ storia rò cimitero rè Funtanell, era nà cos cà m’ faceva semp paura… Sti “capuzzelle”, stì “ Cap e mort”… M’arricord à Natale e a Capodanno, quando si riunivano tutti i parenti e tutti quant raccuntavan sta storia.. Però a me m’ piace… m’ piacev assje…”