Sinossi *: Luciano Bianciardi, “scrittore controcorrente, provocatore e problematico, indagatore critico dei costumi sociali dell’Italia del boom, che anticipa con la sua narrativa il terremoto della ribellione sessantottina” come lo introduce Paolo Di Paolo nel suo racconto. Arricchita dalla recitazione di Paolo Sassanelli, la narrazione segue Bianciardi dalla giovinezza in Maremma all’incontro con Giangiacomo Feltrinelli, con cui condivide il sogno di cambiare la vita culturale del Paese, fino al trasferimento a Milano, che tuttavia lo disorienta e accresce la sua inquietudine, mettendolo davanti a un destino diverso da quello che aveva immaginato e portandolo a riconoscere prima degli altri il lato oscuro del benessere.
Da queste sensazioni nasce nel 1962 il suo capolavoro “La vita agra”: opera di denuncia, che getta un’ombra sul mito del progresso, ma che paradossalmente riscuoterà un incredibile successo di pubblico e di critica, rappresentando per Bianciardi stesso una contraddizione difficile da comprendere ed accettare, che lo accompagnerà fino alla morte, avvenuta prematuramente a soli 49 anni.