Sinossi *: Il film-documentario si avvarrà del ricco repertorio di immagini fotografiche, dei video e delle registrazioni audio, custodite nell’archivio LN; sarà questo il luogo privilegiato per le riprese, dove la presenza assidua di Nuria Schoenberg garantisce la possibilità di accedere al vasto materiale. Sarà lei ad introdurci e farci da guida nella ricostruzione della vita del compositore.
Le interviste ad amici-sodali e gli affettuosi ricordi della moglie e delle figlie approfondiscono i vari aspetti della sua personalità al fine di restituire la figura di Nono e il contesto del suo tempo. La riproposta di “Fabbrica illuminata” e “Prometeo-tragedia dell’ascolto” in programma per il centenario, con nuove produzioni musicali e sceniche, farà conoscere una nuova generazione di interpreti e darà un importante contributo al film.
E poi c’è l’ amata Venezia la sua città e fonte di ispirazione: i campanili, i riverberi sonori delle campane, le chiese, le calli e i canali, la laguna e il suono dell’acqua, luce e colori. Il paesaggio di Luigi Nono. Saranno immagini che contribuiranno alla suggestione del racconto.
Luigi Nono è stato il compositore che ha inventato un nuovo spazio sonoro mettendo al centro l’ascolto; è stato ispirato da tematiche che vedevano l’uomo e i popoli al centro della ricerca compositiva. Intendeva l’ascolto come mettersi all’ascolto e mettersi in gioco. Ha coinvolto intellettuali, scrittori e poeti nell’elaborazione dei testi per la sua opera. Ha cercato e generato nuovi suoni, ha utilizzato tecnologie d’avanguardia e sperimentato per riuscire ad esprimere l’ansia e le contraddizioni del suo tempo.
“…tutto è partito” è stato un militante comunista, uno dei membri del comitato centrale, libero dal rischio dogmatico e ideologico, frequentava la base del partito nei circoli della Giudecca, gli operai di Porto Marghera: si è nutrito dell’energia che in quegli anni esprimeva il conflitto sociale. Attraverso il partito stabilì contatti con Cuba e paesi del terzo mondo, intraprese viaggi inseguendo speranze e utopie.
Elaborò la necessità/dovere di stabilire un legame stretto tra l’intellettuale/artista e il proletariato, le masse che interpretò e coinvolse nelle sue opere. Fu sempre alla ricerca di una comunicazione con la quale partecipare di quei destini. Spesso fu in polemica e conflitto aperto con la classe borghese, anche veneziana, ostile e incapace di ascolto.