Festival dei Popoli: report 7 DICEMBRE 2006
Ultima giornata del Festival dei Popoli 2006 a Firenze. La giornata è tutta al Cinema "Auditorium Stensen". Il primo documentario in programma è Nascosto (2006, Italia, 90') di Chiara de Franco, Chiara Paganuzzi, Arianna Rossini, Elisa Ravarino, Federico Triulzi, Fabio Bellini, Giuseppe Parissi, Giovanna D?Agostino, Maria Grech, Patrizia Cannizzo, Paolo Pieroni, inserito nella Sezione "Nuovi Sguardi", dedicata alle promesse delle scuole di cinema e del corso di formazione dello "Stensen" Do Ut Des. Dopo si passa alla Sezione "Nuovo Cinema Austria", realizzata in collaborazione con il Forum Austriaco di Cultura di Roma, dedicata ai documentaristi e cineasti austriaci. "Jesus, Du Weisst" (2003, Austria, 87') di Ulrich Seidl parla di sei personaggi, che per un motivo o un altro si recano in chiesa a pregare. Questa gente invoca Gesù per risolvere i propri problemi quotidiani. Vi sono narrate storie di vita. Il film mi annoia da morire, tanto che lascio la sala prima della fine per non addormentarmi. Molto bello, invece, il film di fiction successivo, "Slumming" (2006, Austria/Svizzera,100') di Michael Glawogger, presente in sala. Slumming è un termine usato per indicare quabdo le persone ricche si annoiano della loro borghesia ed inizia a frequentare luoghi diversi, abitati da delinquenti e criminali. Il protagonista è Sebastian, giovane bello e ricco, annoiato della vita, che usa le chat per incontrare belle donne a cui scatta foto di nascosto delle loro gambe. Il ragazzo vive con il suo amico Alex e si innamora di Pia, una maestrina anchessa conosciuta tramite chat. I due amici raccolgono per strada un ubriaco addormentatosi dopo una sbronza alla stazione e lo portano in un pesino della Repubblica Ceca, Znojmo, proprio davanti la stazione in un luogo simile a dove l'avevano trovato a Vienna. Il malcapitato cerca di arrangiarsi come può per tornare a casa, lui, uomo che dice "tutto quello che ho è solo il passaporto", adesso si ritrova spaesato e senza il suo documento. Pia percepisce dalla voce di Sebastian il racconto della sua notatta brava, lascia il ragazzo e parte alla ricerca del barbone, che scopre essere un poeta di strada di nome Kallman. Qui la vicenda si complica ed il finale risulterà aperto, con le stesse parole narrate da Kallman ad inizio film. Il film ha una sceneggiatura molto originale ed è girato molto bene. Le luci sono ottime e fanno calare lo spettatore ancora di più nella vicenda, come anche la fotografia. Sicuramente una delle migliori opere viste durante questa manifestazione del Festival dei Popoli,
Poi la sala del cinema "Stensen" si svuota, perchè gli organizzatori devono prepararla per la cerimonia di premiazione. Questa inizia con i discorsi del Giorgio Bonsanti (presidente della manifestazione), di Michele Crocchiola (curatore dello "Stensen") Mario Simondi (segretario generale del festival), che ringraziano tutti gli adetti ai lavori ed il pubblico e tracciano un bilancio finale. Inizia, poi, la consegna dei premi. Il primo è il Premio "Ataf", assegnato ai giovani registi locali, che hanno realizzato cortometraggi sul trasporto pubblico a Firenze. Vince "Il Futuro Non è Mai Troppo Tardi". Il corto viene proiettato in sala. Dopo c'è l'assegnazione del Premio Migliore Documentario Italiano (vale 2.500 €). Sul palco sale la giuria, composta da Adelina Preziosi (critico cinematografico), Goffredo De Pascale (giornalista e critico cinematografico) e Pier Maria Bocchi (critico cinematografico). La spunta "Babooska" (2005, Italia/Austria, 100') di Tizza Covi e Rainer Frimmel: un premio meritato ad un piccolo gioiello italo-austriaco sul mondo del circo visto dall'esterno. I registi non sono in sala a ritirare il premio, ma Tizza Covi ha inviato un messaggio che viene letto dal presentatore della serata. Il Premio "Lorenzo Dei Medici" per il Concorso Internazionale, assegnato da una giuria di cinque studenti dell’Istituto Lorenzo de’ Medici, scelti dopo un’accurata selezione tra le tante candidature, va a "Forever" (2006, Olanda, 95') di Heddy Honigmann. Anche in questo casa manca la autrice a ritirare il premio. Sale sul palco la giuria internazionale, composta da Michael Glawogger (Regista, Austria), Leena Pasanen (Direttrice dell’European Documentary Network, Finlandia) ed Alessandro Signetto (Presidente di Doc/It, Italia). Il Premio al Migliore Film Etno-Antropologico Targa “Gian Paolo Paoli” è assegnato a "Ich Bin Ich" (2006, Austria, 30') di Kathrin Resetarits, altra assente per motivi familiari. Finalmente un premio con il vincitore presente: Hormuz Kéy, che conquista il Premio al Migliore Documentario con "La Vie est une Goutte Suspendue" (2006, Francia, 85'). Una vittoria meritata per un documentario bello e toccante. Il regista è commosso e dal palco ringrazia tutti. Si chiude così la 47. Edizione del Festival dei Popoli, una settimana di buon cinema in luoghi molto accoglienti e con una buona organizzazione generale.
07/12/2006
Simone Pinchiorri