Fondazione Fare Cinema
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Note di regia del documentario "Tute
Bianche, Un Esercito di Sognatori"


Note di regia del documentario
Quando ho conosciuto le tute bianche (all'indomani di Seattle) mi ha colpito il loro paradosso: una miscela di linguaggio medioevale e di avanguardia mediatica, che coniugava le armature di gommapiuma con un messaggio politico nuovo e dirompente. Le tute bianche, portavoce degli invisibili, esercito di disobbedienti alle regole della globalizzazione economica, corpi in prima linea per i diritti e contro i soprusi dei potenti, hanno intrecciato saldamente il loro percorso con le trasformazioni sociali di questi anni, ne hanno rispecchiato i conflitti e spesso anticipato le contraddizioni.
Ho cercato di raccontare questo movimento dal suo territorio più significativo, il nord-est di Luca Casarini, ma il progetto iniziale propostomi da Arte (seguire un gruppo italiano di no-global nella preparazione di nuove strategie in vista del vertice WTO 2001) è stato clamorosamente travolto dalle giornate di Genova, che hanno marcato l’asse del racconto, un prima e un dopo del movimento.
Così si è reso necessario legare il presente con un viaggio a ritroso in quella che era ormai "la storia" delle tute bianche.
Ed anche il presente, incalzato dagli eventi, forzava a sua volta il ritmo, lo sviluppo e la conclusione del documentario a continui cambiamenti.
Le difficoltà erano comunque inevitabili, e mi sono alla fine sembrate in consonanza con la pratica stessa del movimento: quella dello "stare in mezzo" al conflitto, dell’apertura al cambiamento, del "camminare domandando".

Adonella Marena