Note di regia del documentario "Lo Zio Sem e il Sogno Bosniaco"
I veri protagonisti di questo film sono gli abitanti del luogo: gente comune che, catapultata da un giorno all’altro al centro del palcoscenico, cerca di fare i conti con i drammi della storia recente e con il bisogno di guardare avanti.
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Lo Zio Sem e il Sogno Bosniaco" è una commedia umana che, alternando toni leggeri e amari, racconta un anno di vita del microcosmo di Visoko all’indomani della strepitosa scoperta. La folgorante intuizione di Semir cede progressivamente il posto al sogno ad occhi aperti di un’intera comunità: il sogno bosniaco.
Attraverso la scoperta delle piramidi "
Lo Zio Sem e il Sogno Bosniaco" cerca di indagare la Bosnia di oggi, terra inquieta e lacerata. La singolare storia dello Zio Sem ci è sembrata un bel modo per porre finalmente l’attenzione sulla spinta positiva dei bosniaci, sul loro vitale, talvolta esasperato, tentativo di inventarsi e reinventarsi la vita.
La forma della commedia, con il suo gioco di personaggi e i toni tragicomici, ci ha permesso di raccontare da più prospettive e con sfumature diverse, il vortice di sogni ed inquietudini di un popolo. Il documentario vuole soprattutto rendere omaggio alla forza della fantasia e dell’immaginazione umana, che si rivela tanto più feconda e produttiva nei luoghi da sempre destinati all’esclusione.
Chiara Brambilla