Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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Note di regia del film "La Fisica dell'Acqua"


Note di regia del film
La verità è rivoluzionaria e lo sarà sempre.
Ma da sempre, dagli albori della storia sociale dell’uomo, essa viene e manipolata e sottratta, spesso seminando un’amara rassegnazione all’infelicità. A un certo punto della mia vita ho cominciato a essere molto sensibile alla sottrazione della verità che gli adulti fanno ai bambini: infatti, è da quel gesto così pieno di significato, fatto per lo più con sistematica incoscienza, che ha origine il perpetuarsi del mondo deprivato della verità.
Ecco come sono arrivato all’idea di questo film, del contatto con la verità più pura, quella cercata da un bambino. Una verità personale, non ideologica, che ha il sapore di una piccola rivoluzione, perché ad affermarla è un bambino che non si arrende, che ha il coraggio di ribellarsi agli adulti.
Ma la rivoluzione - o cambiamento - determinato dalla verità porta in sé un elemento tragico: ecco perché ho scelto ed elaborato assieme agli sceneggiatori una storia che tenesse insieme l’istinto di ribellione con il nucleo della tragedia classica. Ho collocato – non senza difficoltà – il cuore della storia in una zona posta simbolicamente al confine con la coscienza; perché la verità non si manifesta mai a mezzogiorno, ma nelle ombre dell’alba o del tramonto; in questo caso, nell’acqua di notte. Lì, portando con l’istinto la coscienza ai suoi limiti, il bambino coglie la verità, nell’attimo in cui si rivela; da lì può scendere nel pozzo della memoria.
Che si possano trattenere i ricordi di pochi mesi di vita è stato per molto tempo dubbio; io lo credo possibile (in ogni caso sono riportate diverse evidenze cliniche), e l’ho utilizzato nel film per indicare il percorso verso la riappropriazione di sé fatto da Alessandro.
E la verità voglio dirla ora, qui, evitando di occultare la difficile storia produttiva di questo film, che lo ha visto interrompersi alla fine delle riprese alcuni anni fa, per il fallimento della casa di produzione.
Preferisco rischiare il patetico piuttosto che proporre brodini riscaldati: il suo recupero è stato un percorso difficile, ma questa piccola opera si ostinava così caparbiamente a vivere da sorprendermi a volte, portandomi a pensare che la travagliata storia produttiva in qualche modo ricapitolasse il film stesso, e non potesse essere altra.

Felice Farina