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I film francesi in concorso a Cannes 2010


I film francesi in concorso a Cannes 2010
Lambert Wilson al photocall di "Des Hommes et des Dieux"
La cinematografia francese, la più importante in Europa per produzione, varietà di soggetti e progettualità, a Cannes ha presentato nella Competizione Ufficiale tre lungometraggi di buon valore cinematografico su soggetti interessanti: "Tournée" di Mathieu Amalric, "La Princesse de Montpensier" di Bertrand Tavernier e "Des Hommes et des Dieux" di Xavier Beauvois. Le tre pellicole che hanno avuto un alto indice di gradimento del pubblico sono ai primi posti della classifica delle riviste specializzate francesi. Anzi, "Tournée", forse la meno valida, oltre ad aver ricevuto tre stelle da cinque giornalisti che giornalmente partecipano al sondaggio di Le film français è dato per due volte “palmabile” da Positif e Le Figaro. Il film di Tavernier e quello di Beauvois, pur contro tendenza, hanno qualità cinematografiche ben superiori a quelle di "Tournée". Pur di generi diversi: storici "La Princesse de Montpensier" e "Des Hommes et des Dieux", narrativo-cronachistico "Tournée", il modo in cui i primi due narrano visivamente gli avvenimento e soprattutto come gli interpreti fanno rivivere i personaggi, è nettamente superiore a quello di "Tournée".

"Tournée" è la storia agrodolce di un perdente, lo screditato l’impresario di una rivista di strip-tease New Burlesque, spettacolo di girls che stavolge l’immagine della donna fatale e delle pins-up degli anni 50, nell’esagerazione e il kitsch. Lo spettacolo delle statunitensi non potrà mai essere presentato a Parigi, il quanto il loro manager, indebitato fino agli occhi, è persona non grata. Tra gli alti e bassi della tournée e i casi personali del menager, la narrazione procede in modo sfilacciato e non convince completamente.

"La Princesse de Montpensier" segna il ritorno di Bertrand Tavernier ai film in costume, in un affresco storico-romanzato che narra gli amori contrastati della giovane principessa di Montpensier, una bella, ma poco convincente Mélanie THierry e il duca di Guise, l’imbronciato, ma efficace Gaspard Ulliel durante il regno di Carlo IX (1562. La lezione di storia di Tavernier su un periodo confuso e truculente della Storia di Francia, quello delle Guerre di Religione, risulta un tantino indigesto, mentre la parte melodrammatica, le passioni e gli amori della demoiselle di Montpensier incanta e delizia.

"Des Hommes et des Dieux" di Xavier Beauvois è la narrazione, dettagliata e solenne della vita e del rapimento e di sette monaci circestensi del monastero di Tibhirine situato in un villaggio musulmano sulle montagne dell’Atlas in Algeria nel 1996. Gli operosi Cirstencesi erano esempio di rispetto e convivenza con i fratelli musulmani. Il loro rapimento e massacro fu opera di un gruppo islamista. La forza narrativa del denso e commovente lungometraggio è in gran parte basata sull’introspezione degli atteggiamenti dei monaci di fronte all’ incombente minaccia di violenza e di morte e al dilemma di partire o restare. Con le loro certezze e i loro dubbi, essi affrontano la drammatica situazione come uomini, ma soprattutto come religiosi.

19/05/2010, 16:00

Martine Cristofoli