Note di produzione del film "L'Estate di Martino"
La promettente base per la produzione del film “
L’Estate di Martino” parte da una prima stesura di sceneggiatura selezionata per rappresentare l’Italia ad uno dei più importanti festival internazionali del settore “Hartley Merrill International Screenwriting Prize” e vincitrice del prestigioso concorso italiano “Premio Solinas 2007” con la seguente motivazione: “
Per aver saputo costruire la delicata e complessa storia di formazione di un adolescente attraverso l’amicizia con un militare statunitense, sullo sfondo del magnifico paesaggio marino, di vivida evocazione della memoria cinematografica; arrivando a lambire, nel confronto tra due culture così vicine eppure così distanti, tra piccoli e grandi segreti, alcune pagine dolorose della nostra Storia”.
“
L’Estate di Martino” è una storia drammatica ma con risvolti fantasy, un racconto di formazione delicato e poetico incentrato su una bella storia d’amicizia tra un quattordicenne pugliese e un anziano militare americano.
L’esperienza dell’autore Giorgio Fabbri come consulente e story editor per numerose fiction televisive Mediaset, e la già collaudata esperienza artistica e professionale con il regista Massimo Natale, pongono le basi per una ottima e proficua riuscita di un progetto che, coerentemente con un budget congruo alla realizzazione di un’opera prima, aspira ad una visibilità internazionale.
L’importanza e il valore artistico che la Puglia riveste all’interno della sceneggiatura, gioca un ruolo fondamentale nella realizzazione del film. Lungi dall’essere solo lo sfondo per le vicende narrate, l’ambientazione marina pugliese ha la triplice funzione evocativa (dalle spiagge paradisiache come punto di ritrovo dei protagonisti alle distese di mare impetuoso per la pratica del surf) narrativa (il mare e la sua simbologia hanno un preciso significato per la comprensione della storia) e, al tempo stesso, critica nei confronti di un uso che ancora oggi le viene riservato (alcuni territori della costa pugliese sono vietati all’accesso perché sotto il controllo della NATO).
Mario Mazzarotto