I migliori film italiani del 2010 per CinemaItaliano.info
Ecco i migliori cinque film del 2010 di ciascun componente della redazione di CinemaItaliano.info:
STEFANO AMADIO
20 Sigarette
Una storia in prima persona finalmente diversa. Autobiografico, il film di Aureliano Amadei, non ha molto da invidiare ai tanti filmoni americani sulla guerra. La storia c'è, il cast pure, ma è tecnicamente che il film merita di stare tra i migliori dell'anno.
Ad Ogni Costo
Altro film che centra il bersaglio senza un euro alle spalle. Non sarà la strada che porta al futuro del nostro cinema, ma sicuramente la miniera da dove trarre autori con qualcosa da dire. La domanda è: che farebbero al Collettivo Amanda Flor di Giudonia se avessero qualche soldo a disposizione? Anche qui attori dalla strada fanno meglio di molti professionisti.
La Banda dei Babbi Natale di Paolo Genovese
Evviva la commedia. Teatrale, televisiva, come volete, ma divertente e non volgare. Quest'anno c'era anche Benvenuti al Sud, ma è un film francese e non ce la sentiamo di metterlo in competizione. Aldo Giovanni e Giacomo, sanno fare spettacolo, sono sempre simili a se stessi, certo, ma anche Totò lo era.
Le Quattro Volte di Michelengelo Frammartino
Perché gli attori o ce li hai buoni o è meglio senza. Il film di Michelangelo Frammartino dimostra come l'abitudine di sottolineare con le parole le immagini, tanto cara a molti "giovani di nome", sia sbagliata. Il pubblico non è scemo e "Le Quattro Volte", mostra come il belato di una capretta colga il segno molto più di tante chiacchiere inutili.
Non è Ancora Domani (La Pivellina) di Tizza Covi e Rainer Frimmel
La storia è semplice, gli autori sono ispirati e il cast di non professionisti regge benissimo alla prova. Testimonianza di come si può fare cinema senza budget milionari e vivere felici.
ANTONIO CAPELLUPO
Draquila - L'Italia che Trema di Sabina Guzzanti
Nell'era del digitale, gli sguardi proposti dal video si moltiplicano fino a giungere dappertutto. Tenuto conto del brulicare di documentari e inchieste televisive, realizzati in occasione del tragico sisma d'Abruzzo, non era semplice raccontare i fatti accaduti a L'Aquila con una chiave realmente diversa. La Guzzanti ci riesce, calca la Croisette e fa incazzare i potenti del Bel Paese. Cosa chiederle di più?
L'Uomo che Verrà di Giorgio Diritti
Chi ebbe la fortuna di vedere "Il vento fa il suo giro", si trovò dinnanzi a qualcosa di insolito rispetto al panorama contemporaneo, e forse si domandò se si trattasse solo di un caso o se stesse assistendo all'inizio di una grande carriera. Per svelare il mistero bisognava attendere l'opera seconda. Diritti riporta alla luce una pagina buia e dimenticata del grande libro di storia d'Italia, la strage di Marzabotto e fa incetta di premi. La risposta è servita.
La Bocca del Lupo di Pietro Marcello
Finalmente le inutili barriere tra cinema di finzione e cinema documentario vengono distrutte da questo gioiello levigato con cura dal giovane Pietro Marcello. Uno splendido film sull'amore che ha quattro protagonisti assoluti: una città, Genova, una coppia di amanti, la transessuale Mary e l'ex galeotto Enzo, la macchina da presa, che partendo dal porto e passando per i tipici caruggi, entra nella loro abitazione senza mai essere invadente. Poesia per immagini.
La Prima Cosa Bella di Paolo Virzì
Se nel 2009, Tornatore aveva riaperto i cassetti della memoria per raccontare in "Baaria" la sua Sicilia, un'operazione simile l'ha realizzata quest'anno Paolo Virzì. Dopo un lungo allontanamento, il regista trasferitosi da tempo a Roma è tornato a raccontare la sua Livorno attraverso la commovente epopea familiare di Bruno. Nel finale de "Il Mago di Oz", Dorothy affermava Nessun posto è bello come casa mia, e questo Virzì sembra saperlo eccome...
Le Quattro Volte di Michelengelo Frammartino
Anche per il film di Michelangelo Frammartino vale il discorso fatto per "La Bocca del Lupo". Il "vero" e il "falso" della vita vanno a confondersi nel racconto di uno spaccato di Calabria rimasta immutata nel tempo. Frammartino riscrive le sue personali bucoliche, e lo fa raccontando stralci di vita quotidiana di un pastore e di una capra. Il film, applaudito a lungo a Cannes, è già stato venduto in oltre cinquanta paesi del mondo...c'è altro da aggiungere?
LUCA CORBELLINI
L'Uomo che Verrà di Giorgio Diritti
Un film in cui la sensibilità storica del regista si fonde con quella antropologica ed umana. Senza gridare nè fare proclami lo sguardo si posa sul calvario dei protagonisti e ci chiede di essere con loro nel riscatto e nella speranza offerta dalla vita dopo l'orribile tragedia.
La Prima Cosa Bella di Paolo Virzì
Finalmente, per chi ha amato la commedia all'italiana, un film degno di quel ricordo. La memoria di quegli anni, ricostruita in forme sovrapposte e per sucessive aggregazioni, diventa un filtro in tutto il film che ci lascia tante cose belle: allo spettatore il compito di decidere quale sia la prima.
Le Quattro Volte di Michelangelo Frammartino
Una visione lirica dei cicli della vita e della natura, delle tradizioni dimenticate di un luogo senza tempo. L'assenza di dialoghi ha una forza incredibile, nel rispetto del rapporto tra uomo, natura, animali e materia. L'anima trasmigra da un contenitore esteriore all'altro (per quattro volte come la teoria di Pitagora) e la regia di Frammartino, con immagini e fotografia spettacolari, ci immerge in questo viaggio affascinante.
Non è Ancora Domani (La Pivellina) di Tizza Covi e Rainer Frimmel
Una bellissima sorpresa il secondo film dei due registi che fanno coppia anche nella vita e ci parlano ancora della comunità circense. Sullo sfondo una Roma (come l'Italia), inedita (lo pensiamo davvero?) e che costruisce sempre più le proprie fragili fondamenta sul sospetto e la diffidenza piuttosto che sull'accoglienza.
Pietro di Daniele Gaglianone
Film premiato dalla giuria dei giovani al Festival di Locarno 2010. Il regista ci porta alla "periferia dell'anima" ed il protagonista "Pietro" è in grado di farci scoprire, percorrendo le tue stesse strade ed abitando la tua stessa città, che forse non conosci tutto bene come credi pur avendoci vissuto fino ad oggi.
GIOVANNI GALLETTA
Baciami Ancora di Gabriele Muccino
Aldilà degli apprezzamenti più o meno soggettivi di un mucciniano come il sottoscritto, è indubbio che Gabriele Muccino riesce a fotografare la realtà di oggi in modo estremamente personale ma allo stesso tempo altrettanto oggettivo. Le emozioni che regala "Baciami Ancora", oltre che autentiche, catartiche e preziose, non sono facilmente cancellabili. Il suo ultimo lavoro quindi, il difficile seguito di un film che ha cambiato la storia del cinema italiano, rimane un toccante manifesto dell’inquietudine e della precarietà esistenziale e psicologica che siamo costretti a vivere.
La Prima Cosa Bella di Paolo Virzì
Un altro manifesto personale ed oggettivo di quello che siamo, potremmo essere o forse saremo. Un’opera commovente e liberatoria. La professionalità e la cura narrativa di un grande cineasta come Paolo Virzì fanno il resto.
Cosa Voglio di Più di Silvio Soldini
Un altro grande ed indiscutibile maestro: Silvio Soldini. Pur raccontando una vicenda non particolarmente densa di accadimenti, riesce a descrivere con pudore ed intelligenza i nostri sentimenti ed i nostri sconvolgimenti, le nostre gioie e le nostri crisi, il nostro punto di rottura ti nei confronti della falsa moralità e di quello che ci circonda.
Una Sconfinata Giovinezza di Pupi Avati
Una delle opere più personali ed autentiche di Avati. La seconda parte del film non è solo avvincente, toccante ed innovativa; è soprattutto poetica e magica. La sconfinata giovinezza è quella di Pupi Avati, ancora capace di regalarci un finale così.
Mine Vaganti di Ferzan Ozpetek
Confezionando una commedia Ferzan Ozpetek diverte e fa riflettere con un film che è anche intriso di un suo senso esistenziale e di un messaggio da sapere leggere. Per una commedia è tutto tranne che poco. E infatti Ferzan è molto di più.
SIMONE PINCHIORRI
L'Uomo che Verrà di Giorgio Diritti
Uno dei più tragici eccidi della storia italiana, la strage di Marzabotto, raccontato con gli occhi di una bambina di 8 anni. Dopo "Il Vento fa il suo Giro" un'altra prova superba per Giorgio Diritti, uno dei migliori registi italiani dell'ultimo decennio.
La Bocca del Lupo di Pietro Marcello
Una storia di vinti e d'amore, quella messa in scena da Pietro Marcello, sullo sfondo di una città in trasformazione e piena di contrasti sociali come quella di Genova. Un piccolo "gioiello" al limite tra documentario e finzione.
La Prima Cosa Bella di Paolo Virzì
Paolo Virzì torna nella sua Livorno per raccontare la storia della famiglia Michelucci tra sentimento e poesia.
Le Quattro Volte di Michelengelo Frammartino
Il ciclo della vita raccontato con poesia. Un film senza attori protagonisti e professionisti, un viaggio emozionate ed incredibile che fa sognare lo spettatore.
Non è Ancora Domani (La Pivellina) di Tizza Covi e Rainer Frimmel
Un opera essenziale in puro stile pasoliniano. Un esempio di come il "cinema del reale" possa emozionare e superare in "purezza" quello di finzione.
02/01/2011, 19:50