Note di produzione del film "Che Bella Giornata"
Anche se io sono di Crema e Checco di Bari in realtà ci siamo incontrati per la prima volta a Cortina. Anzi, non ci siamo incontrati, perché mio figlio Filippo, suo grande fan, continuava a chiedermi il DVD dei suoi sketch di “Zelig” e ci siamo girati tutte le edicole della città senza trovarne nemmeno una copia. Esaurito, andato a ruba: che sono parole che accendono sempre l’interesse di un produttore.
Poi c’è stata la sua parodia di Jovanotti, che su Youtube aveva collezionato milioni di contatti e sul Corriere della Sera un articolo a tutta pagina: e mi sono deciso e gli ho fatto fare un film con la regia dell’amico Gennaro Nunziante. Che era abbastanza un azzardo: c’erano le gag di successo, OK, c’erano i CD che vendevano; ma il cinema è un’altra cosa, soprattutto quello comico che da vent’anni è appannaggio di star super-collaudate. “Non importa – gli ho detto – basta che fai te stesso”: e cioè uno svagato finto ingenuo che mette a nudo difetti e debolezze di chiunque. Perché Checco in questo è unico, sa prendere in giro Carmen Consoli come l’Azione Cattolica e persino le comunità musulmane senza offendere nessuno: forse perché è il primo a non prendersi sul serio.
E invece è un talento poliedrico, è un musicista completo ed è pure laureato; ma potrebbe bastare il suo istinto per la battuta, la sua duttilità, il suo sguardo obliquo sul Mondo. E’ un mattatore insomma, un artista che mette d’accordo tutti: gente che in Italia scarseggia e quando esplode in genere non dura. E invece i nostri due anni di sodalizio non solo sono volati ma sono stati una continua ascesa: segno che il pubblico ha fame di “belle giornate”.
E per quel che mi riguarda Checco ed io contiamo di procurargliene ancora parecchie.
Pietro Valsecchi