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Presentata la 22° edizione del Trieste Film Festival


Presentata la 22° edizione del Trieste Film Festival
E' stata finalmente presentata ufficialmente la 22° edizione del Trieste Film Festival. Questo ventiduesimo anno sfida una stagione difficile e tutta in salita per la cultura, proponendo molte novità e dimostrandosi una fucina importante nell’offrire opportunità di collaborazione e scambio nel settore della cinematografia e nel contesto geografico dell’Europa orientale. Anche quest’anno una manifestazione che presenta grandi autori, giovani esordienti e premi in denaro che, per la prima volta, non verranno assegnati da una giuria di ospiti internazionali, bensì dall'affezionato e competente pubblico del festival.

Confermata la presenza a Trieste del premio Oscar Danis Tanović, che verrà a presentare in apertura di festival il suo ultimo lavoro, "CIRKUS COLUMBIA", con cui torna in Jugoslavia nei giorni precedenti la guerra del '91, raccontando una storia di solitudine e amicizia. Annunciato anche il film di chiusura della manifestazione, che sarà l'ultima opera del geniale regista georgiano Otar Iosseliani, presentata con successo al festival di Cannes, "CHANTRAPAS", una favola autobiografica divisa tra la Georgia e Parigi.

Rimane intatto il nucleo storico del festival, rappresentato dai concorsi internazionali: le 3 sezioni competitive del festival come ogni anno cercheranno di documentare e interpretare i segnali di tendenza più originali provenienti dai paesi dell'Europa centro-orientale. Fra i molti titoli (di cui lungometraggi e documentari tutti in anteprima italiana) tanti quelli che, realizzati da autori consolidati o da esordienti al loro primo lungometraggio, hanno già fatto parlare di sé nei festival europei e che testimoniano la vitalità di concorsi che fanno della varietà e molteplicità di sguardi e prospettive uno dei suoi punti di forza.

La retrospettiva completa è dedicata quest'anno al documentarista Sergei Loznitsa, celebrato al festival di Cannes 2010 per il suo esordio nella fiction con il magnifico "SČASŤJE MOJE" ("LA MIA FELICITÀ"). La retrospettiva, alla presenza dell'autore, permetterà di ricostruire il percorso creativo di questo regista nato in Bielorussia, cresciuto in Ucraina, maturato tra le scuole di Mosca e San Pietroburgo, emigrato (dal 2001) in Germania.

Torna, quest'anno, il progetto “LO SCHERMO TRIESTINO”, curato dalla Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Trieste. La quarta puntata del progetto ha come protagonista una delle firme più prestigiose della critica italiana, il triestino Callisto Cosulich, che ha scelto, per rappresentare il proprio senso del cinema, 4 film di culto. Uno dei 4 film in programma ("LADY WINDERMERE’S FAN/IL VENTAGLIO DI LADY WINDERMERE" del grande Lubitsch) sarà presentato nella versione integrale, recuperata dalla preziosa Cineteca del Friuli che l'ha di recente acquisita dal MoMa di New York, e sarà impreziosito da una accompagnamento musicale dal vivo.

C'è poi l'approfondimento dedicato al “cinema vero” del regista slovacco Dušan Hanák: 4 lungometraggi, documentari e non, che gettano uno sguardo sul percorso artistico di una delle più importanti e rilevanti personalità della cinematografia slovacca e della "nova vlnà", le cui opere sono state a lungo ostracizzate dal regime.

Tra le novità di quest'anno, il Premio Corso Salani, che verrà attribuito a uno dei cinque finalisti selezionati (tutti italiani, indipendenti e con un progetto già in fase di realizzazione) il cineasta (prematuramente scomparso nel giugno scorso) che più di ogni altro in questi anni ha saputo creare un cinema straordinariamente innovativo coniugato a un modello di indipendenza esemplare rispetto a ogni esigenza di "mercato".

Si rinnova per la seconda volta a Trieste When East Meets West (19-21 gennaio), incontro di co-produzione organizzato dal Fondo per l'Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia e il Trieste Film Festival in collaborazione con EAVE, ANTENNA MEDIA TORINO, MEDIA DESK ITALIA, e con il patrocinio di EURIMAGES. L'obiettivo è quello di incoraggiare la cooperazione tra paesi dell'Europa orientale, Italia e un altro Paese dell'Europa occidentale: nell'edizione del 2011 il paese dell'Ovest selezionato è la Francia. Il programma include il pitching di 16 progetti selezionati in collaborazione con EAVE, e un Film Forum che intende esplorare il panorama audiovisivo dell'Europa orientale e occidentale attraverso tavole rotonde, presentazioni, case study e proiezioni.
Il progetto Eastweek, giunto alla sua terza edizione, rinnova il proprio impegno con le Scuole e le Accademie di Cinema dell’Europa centro-orientale, portando a Trieste una trentina di giovani registi e sceneggiatori e dando loro l’occasione di partecipare, oltre che al festival, ad incontri, seminari e proiezioni speciali. Incontreranno gli studenti e il pubblico, fra l'altro, due maestri quali il regista Jiří Menzel e l’attore Rade Šerbedija, per illustrare i loro straordinari percorsi professionali.

Torna anche MURI DEL SUONO: la sezione del festival dedicata ai film a tema musicale prodotti nell'Europa centro-orientale nell'ultimo anno è arrivata alla terza edizione. Rock, punk, techno, ma anche cori partigiani, musica etnica e popolare, sperimentale e una puntata (che racchiude il senso della selezione) nella musica d'avanguardia. Un viaggio che parte dalla Polonia, fa il giro di mezza Europa, passando per Romania, Serbia e Germania, e approda in Italia dopo una tappa slovena. Anche quest'anno, nella sezione musicale, un evento speciale di fiction: "WSZYSTKO CO KOCHAM" ("TUTTO CIÒ CHE AMO"), di Jacek Borcuch, storia di punk, amore e crescita ambientata nella Polonia di Solidarność, in un film presentato al Sundance e che rappresenterà la Polonia agli Oscar.

A completare l’edizione 2011 la sezione ZONE DI CINEMA, destinata ad ospitare i più interessanti esempi della produzione cinematografica strettamente collegata al territorio, e che -con il sostegno della Provincia di Trieste- attribuirà il Premio Zone di Cinema per l’opera ritenuta migliore dal giudizio del pubblico. La sezione quest’anno è stata invitata al festival cinematografico di Pécs, città ungherese capitale della cultura europea nel 2010, avviando così una collaborazione tra le due città e i due festival sul tema comune della cultura di frontiera.

15/01/2011, 14:38