Roberto Benigni: show e record di ascolti al Festival di Sanremo 2011
L'ultima volta che lo si vide a cavallo era il 1997, e l'occasione era una sequenza de “
La vita è bella”, pellicola che fruttò tre premi Oscar e che, fino a pochi mesi fa, risultava il più alto incasso della storia del cinema italiano. A distanza di quattordici anni,
Roberto Benigni è tornato a fare un ingresso memorabile a cavallo, ma questa volta il set era il “
Teatro Ariston” di Sanremo, storica “casa” del
Festival della Canzone Italiana.
Gianni Morandi, presentatore della 61a edizione della kermesse canora, per la terza serata ha “scommesso” su quello che ha definito “
il nostro più grande artista” e, se pur prevedibili, i risultati sono stati eccellenti: a gustarsi il monologo dell'attore toscano sono stati 18 milioni di italiani, che hanno portato al picco di share del 60%. Invitato per narrare l'esegesi dell'inno d'Italia, Benigni ha aperto il suo intervento con un momento di satira , spesso giocata sul non detto e sull'allusione, che oltre alla “vittima prediletta”, Silvio Berlusconi, ha visto chiamati in causa Marchionne, Masi, Bossi e Ruby. Innumerevoli volte il fazzoletto ha dovuto asciugare il sudore dalla fronte, nel corso di uno spettacolo durato quasi un'ora, che l'attore ha portato avanti senza pausa, guidato dalla solita grande passione. Parola per parola, l'inno di Mameli è stato analizzato con precisione storica, attraverso la narrazione degli episodi più importanti che portarono un “gruppo di ragazzi” a riunificare il nostro Paese attorno al tricolore.
E se oggi qualcuno è ancora convinto che “la cultura non si mangia”,
Roberto Benigni ricorda un particolare, che forse spesso passa di mente: "
Non dimentichiamoci mai che l'Italia è l'unico paese al mondo in cui è nata prima la cultura e poi la nazione"
18/02/2011, 19:02
Antonio Capellupo