Giovanni Veronesi: "Se il Festival delle Cerase
chiude mi metto a capo di una rivolta"
Una rivolta per salvare il Festival Cinematografico delle Cerase. Il regista
Giovanni Veronesi ieri sera a Palombara Sabina ha lanciato un appello a tutti gli operatori dello spettacolo per salvare la piccola sala che da ventisei anni distribuisce le ciliegie d’oro del cinema: "
Ci tengo a questo posto. È passato tutto il cinema in queste sale. Se il Festival chiude io mi propongo capo di una rivolta. Ma da solo non basto. Se un posto così muore" – afferma
Veronesi - "
muore un pezzo di cinema e di cultura italiana".
Sulla storica sala cinematografica di Palombara campeggia il cartello vendesi, schiacciata dalla crisi, dalle tasse e dai multiplex proliferati in questo spicchio di provincia alle porte della Capitale. "
". E' l’appello del regista di Prato pronunciato subito dopo aver scoperto che il Cinema Nuovo Teatro di Palombara Sabina è costretto a chiudere i battenti.
Il suo proprietario, Silvio Luttazi, non ha retto all’emozione incredulo per tanta solidarietà e non ha nascosto gli occhi pieni di lacrime. Ventisei anni fa inventò il Festival Cinematografico delle Cerase, legando indissolubilmente il suo cinema al territorio rendendo omaggio - anche nel nome - alla ricchezza e al prodotto simbolo di questo Comune della Sabina. In via Isonzo per anni è stato un via vai di volti famosi. Una croisette con stelle del cinema. Il segreto per resistere era organizzare proiezioni di film con incontro e dibattito con l'autore o il protagonista che poi portavano a casa premi in olio extravergine d'oliva e ciliegie. Una formula che per anni ha conquistato il cuore di attori, sceneggiatori, registi e semplici amanti di questa arte. Questa piccola kermesse ora rischia di scomparire. Le ciliegie non diventeranno più d'oro. Malinconicamente e forse anche un po' nostalgicamente, quest'anno la serata conclusiva del XXVI° Festival Cinematografico delle Cerase dell’11 giugno, chiude per sempre quest'avventura, con tutto il suo carico di storia e di tradizione. Ma a quanto pare sono gli stessi operatori dello spettacolo che ora vogliono ridare speranza a questo piccolo Festival.
10/05/2011, 13:33