"Balla con Noi": la storia di due giovani sullo sfondo della danza
“
Balla con noi” è solo sulla carta il primo film di
Cinzia Bomoll, ma si tratta in realtà del suo secondo lungometraggio. La giovane regista bolognese infatti, prima del film che uscirà oggi e che sarà distribuito in poco più di quaranta copie, ha autoprodotto “
Il segreto di Rahil”, opera low budget nella quale usciva bene il suo talento di regista capace di imporre una sua anche originale impronta narrativa.
Conosco Cinzia da anni, e nel corso della nostra amicizia abbiamo condiviso perlopiù serate a discutere di cinema in attesa di girare prima, e di vedere uscire in sala poi, i nostri film, i sogni che sono poi arrivati a diventare realtà dopo anni di difficoltà più svariate. Di certo insieme siamo cresciuti e lentamente arrivati a comprendere quanto i sogni a lungo cullati ad occhi aperti arrivano poi sul grande schermo a non assomigliare mai del tutto a come si sono fantasticati. Nel caso di Cinzia questo dato di fatto mai abbastanza ovvio è ancora più evidente dal momento che “
Balla con noi” rimane un film girato su commissione, un prodotto direttamente indirizzato poi ad un pubblico particolare che è quello degli adolescenti perlopiù minorenni ed amanti dell’hip hop.
La sceneggiatura, a cui la cineasta bolognese ha solo collaborato, scendeva molto più in profondità rispetto a quello che è il film, ed in fase di montaggio si è dovuto rinunciare a certe raffinatezze introspettive che avrebbero maggiormente interessato il pubblico dei cinefili. Purtroppo ormai, almeno per il momento, per i giovani autori lo spazio rimane esiguo se non ridotto a spazi molto al di sotto della sufficienza, e quindi per arrivare in sala bisogna irrimediabilmente sottostare a compromessi e regole più o meno sgradite.
Partendo anche da questa considerazione “
Balla con noi” rimane un’opera accattivante dal momento che, pur in parte penalizzata dalle regole dello show business, riesce comunque a creare un suo ritratto esemplificativo dei giovani di oggi. Il film parla della maturazione di un gruppo di adolescenti che hanno innanzitutto dei sogni, e che sono disposti a tutto per accedervi nonostante le difficoltà di tutti i giorni, nonostante le incomprensioni con i genitori che sembrano sbarrare loro la strada invece che riuscire a difenderli come vorrebbero, nonostante una società e soprattutto una realtà che raramente si rivela alla portata delle loro esigenze più naturali.
Il film è ben girato grazie alla capacità della regista di usare la macchina da presa con un linguaggio mai compassato e sempre articolato e diverso nonostante i pochi mezzi, sempre al servizio della scena da narrare. I piani sequenza a macchina da presa fissa si alternano a quelli più articolati, un linguaggio più canonico è utilizzato nelle poche scene introspettive, gli stacchi di montaggio sono più evidenti nelle sequenze di ballo. Forse si poteva chiedere qualcosa di più alla sceneggiatura, che non tocca mai il comico o il drammatico e sembra privilegiare un percorso di routine più o meno prevedibile e già visto. Ma non dimentichiamoci che il film è indirizzato ad un pubblico che di “deja vu” non può avere una grande esperienza. Da segnalare
Alice Bellagamba, brava ballerina come del resto tutti i ragazzi che danzano, ma nel caso di Alice abbiamo a che fare anche con una interessante attrice. Intonata anche l’interpretazione di
Andrea Montovoli, già visto in “
Scusa ma ti voglio sposare”.
27/05/2011, 08:31
Giovanni Galletta