Note di regia del film "10 Regole per fare Innamorare"
E’ capitato a tutti noi almeno una volta nella vita di voler conquistare una persona verso la quale ci sentivamo follemente innamorati ma altrettanto inadeguati. E in quel momento tragico di disperazione abbiamo sperato di conoscere qualche segreto di seduzione in più, quel piccolo trucco che ci rendesse speciali ai suoi occhi.
Perché che cos’è l’amore? Il colpo di fulmine incontrollabile e misterioso, oppure una serie di comportamenti ai quali nessun amato/a riesce a resistere? Seduttori si
nasce o l’arte della seduzione si impara con l’esperienza?
E’ inutile nasconderlo: i meccanismi dell’amore sono uno degli argomenti che ci appassionano di più, a otto anni come a novanta. Perché in fondo è l’amore il sentimento che ci fa provare le emozioni più belle.
Esistono manuali di ogni genere sull’argomento, più o meno scherzosi, e i primi, come Cyrano de Bergerac, si perdono nella notte dei tempi.
Quando ho cominciato a scrivere “10 regole” avevo voglia di divertirmi e scherzare su tutto ciò. Così è nata questa commedia.
Lungo la strada ho trovato la complicità di Fausto Brizzi, un amico con cui condivido la passione per il cinema e il tè pomeridiano, della nostra comune amica Pulsatilla, scrittrice e blogger caustica, e della giovane Annalaura Ciervo, cuore femminile della storia.
Quando, di fronte ai pasticcini di una piccola caffetteria, cercavamo di immaginare chi in Italia avrebbe potuto interpretare il nostro Marco, un ragazzo goffo ma appassionato, finivamo sempre in un vicolo cieco. Ci serviva un talento comico ventenne, che avesse anche carisma ma soprattutto romanticismo. Qualcuno mi ha fatto conoscere Guglielmo Scilla, prima attraverso i suoi video su YouTube, poi di persona. Non esagero nel dire che mi sono innamorato immediatamente della sua intelligenza, sensibilità e versatilità. Sono queste le qualità che lo hanno fatto amare dalle centinaia di migliaia di suoi fan, un nuovo mondo giovanile sul quale noi che facciamo cinema dovremmo confrontarci. Erano esattamente le stesse qualità che servivano al personaggio del nostro Marco.
Accanto a lui ho voluto Vincenzo Salemme, un attore straordinario che, nonostante il suo successo, a mio avviso ha ancora tanto da esprimere. Nel film non tocca solo le sue conosciute corde comiche ma anche quelle più intime, interpretando un padre che cerca di recuperare il rapporto con un figlio che gli è ormai estraneo. Infine Enrica Pintore, bellissima ma anche estremamente brillante, un’attrice che sono sicuro regalerà molte sorprese, così come il gruppo di giovani attori di talento con i quali ho creato la simpatica confusione della casa del protagonista, una specie di colorato “appartamento spagnolo”. Ed è proprio a loro, ai ragazzi, che è dedicato questo film. Infatti sono loro i più curiosi di capire qualcosa dell’amore, sono loro che vivono per la prima volta tutta la confusione che esso porta con sé.
Se esistessero le 10 regole per realizzare una commedia, la prima in assoluto sarebbe “divertirsi” nel farlo. E nel girare questa noi ci siamo divertiti molto. Ora spero che sia la volta del pubblico.
Cristiano Bortone