Note di regia di "Maledimiele"
Maledimiele è incentrato sulla storia di Sara, un’adolescente di quindici anni che precipita, in modo lento ma inesorabile, nell’abisso dell’anoressia.
Ogni blocco narrativo è suddiviso ed evidenziato da un numero in cifre che indica il peso della protagonista. La scansione numerica accompagna passo dopo passo lo spettatore nell’evolversi della malattia e lo conduce dentro la dimensione mentale della stessa, evitando ogni compiacimento voyeuristico.
All’inizio la protagonista del film vuole dimagrire per rientrare nella taglia perfetta, ma il meccanismo del digiuno le sfugge di mano sottomettendo pensieri, sogni ed emozioni al suo dominio. Il movimento è finalizzato a consumare energie e calorie, i pensieri a escogitare trucchi e stratagemmi per evitare di assumere o per espellere il cibo e anche i rapporti umani vengono cristallizzati da un progetto che impone una visione di sé imperniata sulla forza di volontà.
Chi si ammala di anoressia è schiavo di un tiranno senza volto che esige sottomissione incondizionata.
Mentre si scarnifica, un’anoressica si fa bella corteggiando la morte. I sintomi dell’anoressia costituiscono un linguaggio del corpo che reclama ascolto, ma nella fretta del quotidiano non c’è tempo per vedere il dolore dell’altro.
Nella società dell’abbondanza un’anoressica si lascia morire di fame: forse il troppo di tutto si sta trasformando in troppo di niente.
Marco Pozzi