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Note del compositore delle musiche di "Ecce Ubu"


Note del compositore delle musiche di
La piccola borghesia nascente degli anni sessanta, munita del suo super8, che cigolante riprende pezzi di vita quotidiana: essa si guarda ed è guardata, come il sordo nel salotto borghese di Ionesco non parla, ma è parlato, eppur favella di patate al lardo.
In ecce ubu la borghesia nascente, con quelle vetture sportive del corridore domenicale dietro cui appare l'enorme scritta P A N E, quasi a sancire di che cosa abbisognasse sino da allora il popolo, con quelle guardie che sfilano a suon di banda (una banda ammutolita dalentamente), con le majorettes scosciate ed i bambini che giuocano o sorpresi nell'atto pudibondo di sputare il dentifricio nel lavandino, con quelle vetture triste nella nebbia, con quella coppia macilenta ridotta a pallida ologramma di se stessa, che tenta di avvicinarsi ma della quale il coniuge di sesso maschile agita le braccia, quasi volesse nuotare via, con quei corridori ciclistici di un probabile giro d’Italia all'inferno, con-infine- il volto ieratico e antico del signor Bacis, attore di portata etrusca, statua fissa dello sprezzo sofferente, Ubu tristo ed immobile, da pantagruelico che fu al tempo di Jarry.
Il meccanismo, non già per addendum ma per diminuendum, sancisce un naufragio in fasce.

Dario Agazzi

27/12/2012, 15:21