Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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ITALIA DOC 9 - A Roma dal 20 febbraio al 14 maggio


Tanti i temi affrontati nella nuova edizione della rassegna curata da Maurizio Di Rienzo, da calciopoli alla politica


ITALIA DOC 9 - A Roma dal 20 febbraio al 14 maggio
Torna alla Casa del Cinema di Roma l'annuale appuntamento con il documentario d'autore nella rassegna Italia Doc, curata da Maurizio Di Rienzo, in programma dal 20 febbraio al 14 maggio 2013. Tanti i temi affrontati in questa edizione, da calciopoli in "Nel paese di Giralaruota" di Stefano Grossi, film d'apertura, alla politica con "Pinuccio Lovero Yes I can" di Pippo Mezzapesa e "Non mi avete convinto" di Filippo Vendemmiati all'autoanalisi della propria malattia come in "Noi non siamo James Bond" di Mario Balsamo con Guido Gabrielli, tanto per citarne alcuni.

Così il critico cinematografico Maurizio Di Rienzo presenta la rassegna: "Il cinema del reale che si pensa e realizza in Italia percorrendo complessi meandri produttivi/distributivi, continua a scoprire, inquadrare, raccontare la resistente originalità di persone e storie (non solo contemporanee) degnamente 'corsare'. Il labirinto di Calciopoli ("Nel paese di Giralaruota" di Stefano Grossi) rappresenta più del nostro calcio; il '900 di un vitalissimo politico ("Non mi avete convinto" di Filippo Vendemmiati) e di un esemplare autodidatta ("Terramatta" di Costanza Quatriglio) sono esempi che muovono e commuovono senza retorica; il custode cimiteriale pugliese ("Pinuccio Lovero Yes I can" di Pippo Mezzapesa) e l'odontotecnico de borgata pasoliniano dentro e fuori ("Fatti corsari" di Stefano Petti ed Alberto Testone) da persone radicate sul territorio vivono su particolari confini esistenziali ; l'autoanalisi della propria malattia indica sentieri psicoetici ("Noi non siamo James Bond" di Mario Balsamo con Guido Gabrielli); carcere, malavita, diritti, emarginazione, gioventù in inerziale attesa ("Il gemello" di Vincenzo Marra, "Interdizione perpetua" di Gaetano Di Vaio, "Le cose belle" di Agostino Ferrente&Giovanni Piperno) sono ambiti molto Partenopei... quanto universali; il piccolo eterno campione di Barletta (19 e 72) sembra speculare erede del pacificato sopravvissuto all'Olocausto ("La buona stella", entrambi di Sergio Basso). Anime d'Italia articolata, 'superiore' al reale, mentre il mondo in genere sbiadisce nei fumi del progresso ("God save the green" di Michele Mellara&Alessandro Rossi). Se troppa realtà non ci dà fiducia, forse a conoscerla meglio... Oggi il nostro documentario ha un cuore antico ed è pronto per raccontare il domani".

15/02/2013, 08:27

Simone Pinchiorri