Recensioni di :
- PINUCCIO LOVERO, Yes I Can - In politica non si bara
- PINUCCIO LOVERO YES I CAN - Una discesa in campo (santo)


Sinossi *:
Il becchino per vocazione, immortalato dal documentario “Pinuccio Lovero - Sogno di una morte di mezza estate”, ha conosciuto la fama per essere il beccamorto di Mariotto, un paese in cui dal suo arrivo non è morto più nessuno per quasi un anno.
La singolare attesa del primo funerale gli ha donato una celebrità che, appena assaporata, è ben presto svanita. Prima la Mostra del Cinema di Venezia nel 2008. Poi una moltiplicazione mediatica che l’ha condotto nei più popolari talkshow della tv italiana. Fino a toccare la punta massima di popolarità con la lunga intervista fattagli da un Paolo Bonolis in visibilio al suo cospetto nella trasmissione “Il senso della vita”.
Cinque anni dopo. Pinuccio Lovero ha gestito con perizia quell’agognato funerale e tanti altri, perché è stato assunto a tempo indeterminato nel cimitero di Bitonto. Lì il traffico mortuario è quantomeno più sostenuto e lui, da questo punto di vista, può dirsi finalmente e pienamente “realizzato”. Ma la celebrità è ormai svanita, l’effimera notorietà ha lasciato il sapore della ribalta.
Pinuccio ha individuato la strada più breve per riconquistare la tanto sospirata fama.
Ha scelto di candidarsi alle elezioni comunali di Bitonto. Ha deciso di scendere in campo "santo”, portando la politica cittadina nella sua area d’elezione, con un programma squisitamente “cimiteriale”: più loculi e ossari per tutti, nuove fontane per i fiori, panchine per gli anziani e bagni per i disabili. Vestito da becchino, Pinuccio campeggia sui manifesti del paese e scorazza da una parte all’altra per tastare la validità del suo programma elettorale.
Ed ecco che Pinuccio ritorna di nuovo al centro dell’attenzione, nella nuovissima versione politica.
Il suo senso per la politica, come per la vita, è meraviglioso, pratico, esilarante, vitalisticamente mortuario. Pinuccio vive la sua campagna elettorale, affigge da solo i suoi manifesti e, nel contempo, passa le sue giornate lavorative al cimitero, condivide i preparativi per le nozze con la sua fidanzata Anna, confessa a bassa voce il suo desiderio di avere un bambino. Poi c’è la militanza nella banda musicale di paese e la fervente fede popolana quando porta il peso di San Michele Arcangelo in processione, solo perché ha ottenuto i numeri giusti al Lotto. Tutte occasioni, comunque, che non si lascia sfuggire per distribuire i suoi ambiti santini elettorali.
Un ritratto della politica vista dal basso. Una curiosa esemplificazione di un diffuso qualunquismo e protagonismo politico, declinato in una singolare versione cimiteriale. Ma anche l’approfondito esame di una campagna elettorale di un paese, specchio lucido di quanto accade nel resto della nazione, tra colpi bassi e pochissimi voli, sfide spietate dove il senso del bene comune finisce per andare smarrito.

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