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LE LIBRAIRE DE BELFAST - Assaporare la vita


Dopo aver conquistato il Festival dei Popoli il documentario di Alessandra Celesia giunge a Sguardi sul Reale


LE LIBRAIRE DE BELFAST - Assaporare la vita
Se pensi a un documentario che parli di libri viene in mente un "certo" tipo di prodotto. Se ti propongono di vedere un documentario su Belfast, città irlandese dal passato (recente) violento, pensi a qualcosa di ben definito. Bene, in nessuno dei due casi si penserà mai a un lavoro come "Le Libraire de Belfast" di Alessandra Celesia, regista italiana "in trasferta" che ha realizzato un documentario di difficile catalogazione e definizione.

E' ambientato in "quella" città specifica, e al centro della sua narrazione ha un uomo che ha vissuto e vive in mezzo ai libri: ma "Le Libraire de Belfast" potrebbe (forse?) essere ambientato in qualunque altra città e non far vedere neanche un libro per tutta la sua durata, senza perdere neanche un grammo della sua valenza. Al centro della narrazione ci sono i rapporti umani, la poesia di una vita (quasi) sprecata ma recuperata in extremis da un pesante alcolismo e diventata un faro, per quanto sui generis e probabilmente involontario, per la vita di alcuni giovani, amici o vicini di casa, a cui molto può insegnare e trasmettere.

John, anche ora che è in pensione, ha un rapporto speciale con i libri, vive "con" loro, parlando a ogni singolo volume, aggiustandoli alla bell'e meglio, proponendoli (e spesso regalandoli) a potenziali lettori, quasi come un missionario. Grazie alle sue letture e a quanto esse gli hanno dato in decenni di frequentazione (ma senza neppure un'ombra di saccenza o immodestia, tutt'altro), ha saputo creare con i suoi giovani amici un rapporto unico e speciale, basato sulla fiducia e sul rispetto e capace di trasformarsi in sostegno e incoraggiamento. Un amico forse dall'apparenza un po' strana, con tutto quello che ha passato, ma che chiunque vorrebbe avere al proprio fianco nella propria vita.

18/04/2013, 08:00

Carlo Griseri