Fondazione Fare Cinema
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LA STRADA DI DENIS - Una vita tra le pecore


Andrea Guarnieri racconta le vite e il lavoro di alcuni giovani pastori italiani


LA STRADA DI DENIS - Una vita tra le pecore
Il lavoro del pastore è uno dei più antichi del mondo, e nelle valli alpine ancora oggi - anzi, oggi più che negli ultimi tempi - sono tante le persone che vivono grazie e insieme alle pecore: "La strada di Denis" di Andrea Guarnieri ne presenta alcune, seguite per tre anni nella loro attività.

Si parte dagli antichi segni in ocra che i pastori di quelle valli disegnavano sulle rocce, per mandarsi messaggi o anche solo per lasciare un "segno" del loro passaggio. Da quelle pietre piene di storia si passa all'oggi, in cui la situazione è molto cambiata ma (in fondo) nulla è cambiato: Denis, la sua fidanzata Cheyenne e gli altri pastori raccontati da Guarnieri vivono in modo simile a quello dei loro "antenati", anche se oggi i problemi sono molti di più (pascoli sempre più ridotti, asfalto onnipresente, le malattie degli animali...).

Nonostante tutto ciò, spiega il documentario, non si ha a che fare con gli "ultimi" pastori: questo lavoro quasi dimenticato è tornato ad essere redditizio, la concorrenza è molto aumentata e si cerca di orientarsi con manuali di zootecnia e tradizioni popolari. Del resto la frequenza con cui il cinema documentario italiano negli ultimi anni ha proposto storie di pastori rende evidente quanto il ritorno ai pascoli sia tornato "di moda" (la stessa compagna di Denis è stata protagonista del documentario "Cheyenne trent'anni" di Michele Trentini e de "Le pecore di Cheyenne" di Luciano Emmer, e poi citiamo tra gli altri "Bisces chir famei" di Paolo Vinati, "L'ultimo pastore" di Marco Bonfanti, "Sentire l'aria" di Manuele Cecconello, "Densamente spopolata è la felicità" di Francesco Dongiovanni, "Fuori dal gregge" di Meneguzzo-Barzanò-Cucca, "In Pecore Pecunia" di Michele Bertini Malgarini...).

03/05/2013, 10:00

Carlo Griseri