CANNES 66 - LA GRANDE BELLEZZA
Ne ho visti tanti di personaggi come quelli che occupano le notti romane del film di
Paolo Sorrentino; dalla "
Dolce Vita" in poi. Ma questi sono moderni, estremamente negativi, quasi mortali e il regista riesce a coglierli e a offrirceli in maniera perfetta, attualissima, mostrandoci una serie di fotografie di esemplari tutt'altro che rari, che occupano le notti ma, per nostra sfortuna, anche le giornate romane.
Di notte potremmo evitarli, standocene per conto nostro, ma di giorno no, li troviamo nei posti di potere, nei giornali, nella cultura, nel cinema o in televisione, agli assessorati, al ministero o in chiesa. Hanno in mano il potere, il denaro e sono affascinanti agli occhi di chi, come
Fellini, Sorrentino o il Jep Gambardella di Toni Servillo, arrivano a Roma in piena esaltazione a caccia di fortuna. Ieri come adesso questi personaggi hanno il potere di uccidere ogni entusiasmo, ogni creatività, con un'innata abilità ad azzerare il talento, pericoloso per la conservazione del loro potere. A Roma i bravi muoiono, appresso ai prìncipi e ai palazzi, alle belle attricette senza talento, agli inviti negli attici dalla vista mozzafiato.
La Grande Bellezza è il percorso di Jep, un giornalista sessantacinquenne, bravo, acuto, forse geniale che a Roma ha perduto la strada, distratto dalla bellezza della città e dal fascino di una vita stupida, leggera, "notturna". Ha scritto solo un romanzo, 40 anni fa, e trova solo alla fine, dopo un incontro con un'entità esterna alla sua vita romana, la giusta motivazione per scriverne un secondo.
Paolo Sorrentino mette in scena un film dal forte sapore felliniano, ma è capace di dargli una sua attuale originalità. La struttura è la stessa de "
La Dolce Vita" ma il regista napoletano realizza un film ricchissimo della sua personalità, a cominciare dai dialoghi, dalle ambientazioni, dalle scenografie per finire con le interpretazioni di alto livello, non solo dei suoi attori preferiti, ma anche degli "ospiti" come
Carlo Verdone e Sabrina Ferilli, ideali nei loro rispettivi ruoli. Ogni inquadratura è perfetta nel mostrare una città fantastica, ogni situazione è completa per un film che, oltre Cannes, sarà molto apprezzato da noi e dagli americani.
21/05/2013, 09:38
Stefano Amadio