FESTIVAL DI ROMA 8 - Massimo Troisi racconta il suo cinema
La struttura di "
Massimo - Il mio cinema secondo me" si impernia su un’ intervista rilasciata dallo stesso Troisi ad
Antonella Coluccia, allora giovane studentessa per la sua tesi di laurea, nel lontano 1993.
Nello svilupparsi della narrazione si definisce, più che il profilo del notissimo Troisi attore, il ritratto del Massimo autore, regista e produttore, ignoto ai più. Il documentario restituisce in maniera completa , chiara e piacevole, la poetica e l’ideologia dell’ artista.
Attraverso la sua viva voce, ripresa dalla traccia audio dell’intervista, le testimonianze di coloro che gli erano e gli sono tuttora vicini, le clip delle sue più note opere e le foto, alcune animate in Motion Graphics, si viene proiettati e assorbiti nel "
mondo di Massimo".
Sullo schermo incontriamo un sognatore, un artista spontaneo, semplice e vero la cui priorità non fu mai seguire il mercato del cinema o inseguire il successo ma piuttosto raccontare delle storie che ampliassero gli orizzonti umani. A condurci tra i suoi segreti
Anna Pavignano, poi
Maria Grazia Cucinotta, Lello Arena, Gaetano Daniele, Massimo Bonetti, Francesca Neri e Mario Sesti ,che definisce Troisi come "colui che è riuscito a mixare il naturalismo di Edoardo de Filippo e i giochi di parole di Totò, portando al successo il meglio della tradizione artistica partenopea".
Coprodotto da Rai Cinema e Verdiana Bixio l’opera si conclude sulle note di “Qualcosa arriverà” di
Pino Daniele appositamente riarrangiato e reinterpretato dal musicista per la colonna sonora del film, che comprende anche due brani originali di
Fabio Verzillo.
Nel cast tecnico artistico troviamo oltre al regista
Raffaele Verzillo,
Antonella Coluccia, Pier Francesco Corona e Raffaele Veneruso alla sceneggiaura,
Andrea Bellero alla fotografia e
Maria Iovine al montaggio. Le foto utilizzate sono state invece gentilmente fornite da
Mario Tursi e dalla famiglia Troisi stessa.
Il film verrà probabilmente tramesso dalla RAI nel 2014, in occasione del ventennale dalla scomparsa dell’ artista la cui eredità senza tempo è racchiusa nelle parole di
Lello Arena: “ ’Questa ricerca assoluta della purezza. Massimo ci ha abituato a cercare all’ interno delle soluzioni dei punti di vista che erano assolutamente straordinari. Ha spostato in avanti, come dire, l’asticella per tutti quanti noi, ci ha costretto a saltare molto più in alto di quanto mai avremmo saltato e ci ha abituato a un progetto d’arte epico ed etico”
16/11/2013, 17:24
Gloriana Giammartino