Una lettera aperta al premier Letta e al sindaco
Marino in sostegno a Giuseppe Ferrara


Una lettera aperta al premier Letta e al sindaco Marino in sostegno a Giuseppe Ferrara
Egregio Presidente, Egregio Sindaco,

Domani 12 dicembre Giuseppe Ferrara - regista, saggista, docente che molto ha dato alla vita culturale e sociale del nostro paese - rimarrà senza casa per effetto dell’esecuzione dello sfratto per morosità.

Il mondo del cinema e della cultura chiede a gran voce che si trovi al più presto una soluzione alla difficile situazione di un intellettuale, che tanto ha dato alla vita culturale e sociale del nostro Paese

L’autore di film come “Cento giorni a Palermo” (1984), “Il caso Moro” premiato a Berlino con l'Orso d'argento (1986), “Giovanni Falcone” (1993), “Segreto di stato” (1995), “I banchieri di Dio” (2002), “Guido che sfidò le Brigate Rosse” (2005), di saggi sui Luchino Visconti e Francesco Rosi, docente di regia alla facoltà di “Scienze della Formazione” dell'Università di Perugia, versa in precarie condizioni di salute e percepisce solo una modesta pensione che non gli permette di vivere decorosamente come è diritto di ogni cittadino.

Domenica 8 dicembre al Piccolo Apollo di Roma, nel corso di un omaggio artistico alla sua carriera coraggiosa e coerente organizzato da Apollo 11 con ANAC - Associazione Nazionale Autori Cinematografici, amici, colleghi e un numeroso pubblico in sala, hanno sottoscritto un appello per sensibilizzare il Governo Italiano affinché al regista Giuseppe Ferrara vengano concessi i benefici della Legge Bacchelli e il Comune di Roma affinché mantenga la promessa di concedergli un alloggio.

Come si legge nella lettera inviata all’assessore alle politiche abitative Daniele Ozzimo "Il cinema italiano deve il suo prestigio internazionale non solo al neorealismo, alle commedie all’italiana, agli spaghetti western e ai suoi grandi autori, ma anche al cosiddetto cinema di impegno civile. E Giuseppe Ferrara ne è un maestro, uno dei suoi rappresentanti più nobili e appassionati. Ha combattuto a lungo per realizzare i suoi film in tempi difficili e non si è mai piegato a logiche economico-commerciali. E’ per questa sua coraggiosa coerenza, per questo suo infaticabile impegno civile, per la sua generosità e umiltà intellettuale, che le chiediamo di intervenire, affinché una delle abitazioni requisite alla Mafia (o non), contro cui i film di Giuseppe Ferrara sono stati un momento importante di lotta e sensibilizzazione popolare, gli venga assegnata in tempo utile. Non è un favoritismo che le chiediamo ma una mano tesa, un atto di stima e riconoscimento verso chi ha dato tanto al nostro paese. Sappiamo che Lei si è subito dimostrato sensibile a questa causa e siamo certi che manterrà la promessa data"

La lettera porta le firme, tra gli altri, di Ettore Scola, Luciana Castellina, Ugo Gregoretti, Citto Maselli, Cecilia Mangini, Sergio Rubini, Michele Placido, Giuliana De Sio, Anna Galiena, Gianluigi Rondi, Gianmarco Tognazzi, Bruno Torri. Adalberto Maria Merli, Romano Milani, Mauro Berardi, Enzo Monteleone, Nicolò Paoletti,

Questo nuovo appello va ad aggiungersi alla lettera inviata dall’ANAC il 6 maggio scorso - e tuttora rimasta senza risposta - al presidente del Consiglio Enrico Letta per sollecitare la concessione del vitalizio previsto dalla Legge Bacchelli di cui il regista ha fatto personalmente richiesta.

In quella occasione avevano aderito all’appello centinaia di colleghi ed estimatori del regista cui i compianti Carlo Lizzani e Mariangela Melato. E poi, tra gli altri, Paolo e Vittorio Taviani, Mario Martone, Stefano Rulli, Dacia Maraini, Carlo e Luca Verdone, Giuliano Montaldo, Lucia Poli, Paolo Poli, Silvio Maselli, Gian Piero Brunetta, Alberto Barbera, Marco Tullio Giordana, Cristiana Paternò, Roberto Nepoti, Silvana Silvestri, Oreste De Fornari, Giorgio Tinazzi, Gianni Canova, Paolo D’Agostini, Giuseppe Giulietti, Gabriella Cristiani, la Federazione Italiana Circoli del Cinema

11/12/2013, 17:24