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TI SPOSO MA NON TROPPO - Matrimoni e tanti equivoci


Gabriele Pignotta debutta nella regia cinematografica dopo i successi a teatro. Equivoci e matrimoni per raccontare l'amore anche attraverso i nuovi mezzi di comunicazione. Con Vanessa Incontrada, Chiara Francini, Fabio Avaro e la partecipazione di Catherine Spaak e Paola Tiziana Cruciani. Prodotto da Marco Belardi per Lotus insieme a Rai Cinema, il film sarà in sala da giovedì 17 distribuito da Teodora film.


TI SPOSO MA NON TROPPO - Matrimoni e tanti equivoci
Vanessa Incontrada e Gabriele Pignotta
Arrivano direttamente dal teatro sia la commedia sia l'interprete e regista Gabriele Pignotta. E il sapore di palcoscenico rimane forte anche nella versione cinematografica. Autore anche del soggetto e della sceneggiatura, Pignotta si affida alle gag dai tempi teatrali, alle tematiche del teatro degli equivoci ma anche allo sviluppo della storia e ai personaggi dal profilo poco vicino al cinema.

Pignotta fa un teatro leggero, di successo sì, ma legato a una concezione di pubblico ristretta, con una comicità che gioca sull'amicizia e la familiarità con gli spettatori. Al cinema si perde questa atmosfera di intimità e di immediatezza e molte situazioni e battute perdono smalto veicolate da un mezzo più ricco e difficile da gestire e che per questo rende meno immediati anche i meccanismi della risata.

A parte le tematiche "matrimonio" e "psicoterapia" ormai sfruttatissime nel nostro cinema contemporaneo, gli equivoci costruiti per "Ti Sposo ma non troppo", funzionano se concentrati su un palcoscenico, capace di dare l'idea di unicità di luogo; se lo svolgimento avviene in luoghi lontani fra loro, e in una grande città come Roma, la casualità di incontri e situazioni è poco plausibile finendo per non far crescere il coinvolgimento.
Il tentativo di raccontare l'amore al tempo di internet sembra datato e in ritardo di almeno 5/10 anni, con la chat per rimorchiare e l'imbranato del computer fucina di doppi sensi che risultano, oggi, decisamente fuori tempo.

Nel cast, Gabriele Pignotta e la sua voce narrante che probabilmente sostituisce i monologhi della versione teatrale, sembra a suo agio nel personaggio, come Vanessa Incontrada, simpatica come ai tempi di Zelig. Troppo teatrale Fabio Avaro che non stenta a centrare le espressioni adatte allo schermo. Chiara Francini prosegue sulla strada della svampita tutte curve che finché funziona... Credibili sia Michela Andreozzi sia Francesco Foti nei ruoli della collega e del fratello.

15/04/2014, 17:48

Stefano Amadio