Conclusa la prima parte dell'esperienza N.I.C.E. in Russia 2014
Si è conclusa sera al Cinema Illusion di Mosca l'intensa settimana di cinema italiano
N.I.C.E. RUSSIA 2014, festival diretto da Viviana del Bianco e Grazia Santini e in veste di direttore esecutivo Russia da Olga Strada (Mosca 9-15 aprile e San Pietroburgo 12 -18 aprile). La sala del restaurato Cinema Illusion di Mosca ha visto spettatori seduti a terra per il sold out e i registi presenti alle proiezioni hanno potuto constatare personalmente quanta voglia d'Italia e di cinema italiano ci sia in questo momento in Russia.
Ksenia Rappoport, impegnata a teatro nella capitale, ha salutato il pubblico del N.I.C.E. della serata di chiusura. Come ultima proiezione del Festival, Edoardo Leo torna per la seconda volta a Mosca con N.I.C.E. per presentare
Buongiorno papà, “commedia romantica che nasce dall'incontro di due situazione drammatiche e affronta un tema importante che a me sta molto a cuore: quello della responsabilità, tema che la mia generazione sembra aver dimenticato” ha spiegato l'autore.
Applaudito anche durante la proiezione, il tono ironico e commuovente del film ha coinvolto il pubblico completamente. Edoardo Leo è stato applaudito, abbracciato, ringraziato per la “varietà di emozioni regalate” e una spettatrice gli ha perfino dedicato una poesia (“... con questo film hai raggiunto lo scopo ma non 18 anni dopo”). “Ho seguito Edoardo e la sua carriera in Italia dal suo esordio ed è un onore per me stare qui – ha dichiarato una fan - Spero di vedere molti film del genere. In Russia aspettiamo questi film”. E con un'accoglienza di questo tipo non sorprenderebbe se il film trovasse presto una distribuzione in Russia.
“Venire a Mosca è per me una grande emozione. Sono sempre curioso di vedere le reazione dei miei film all'estero e ogni volta che vengo in questa città ricevo una delle lezioni di cinema più alte della mia vita” ha commentato il regista riferendosi a Naum Kleiman, direttore del Museo Kino e uno dei massimi esperti di cinema in Russia, che ha definito Buongiorno papà “una grande speranza affinché l'uomo possa crescere, accettare le proprie responsabilità ed essere libero. Ogni stato non democratico – ha aggiunto - priva le persone di responsabilità e il culto dell'edonismo nella società contemporanea ci spinge in questo senso e così è la libertà che rischiamo di perdere... ma per fortuna c'è il percorso naturale della vita e i figli correggono i genitori ...un figlio nato per caso può far diventare adulti e responsabili.”
A "Buongiorno Papà" va anche il premio Bozzetto D'Oro Savio Firmino istituito da Savio Firmino, azienda leader nella decorazione d'interni, per la migliore scenografia e arredamento di scena; e prima di partire per San Pietroburgo, dove il Festival si concluderà venerdì, Edoardo Leo incontrerà oggi gli studenti della scuola di cinema.
Il pubblico russo attento e partecipe della manifestazione, composto per la maggior parte da ragazzi innamorati del cinema e della cultura italiana, non ha risparmiato di domande neppure Francesco Amato che è riuscito a farlo vibrare di emozioni con
Cosimo e Nicole “la storia di un viaggio emozionale oltre che geografico che si conclude con le proiezioni di Mosca e San Pietroburgo. E' un film che ho amato molto ma sento che è arrivato il momento di andare avanti”. Riguardo al futuro dei due protagonisti, l'autore ha rassicurato: "Inizialmente volevo fare un film sulla separazione... poi ho conosciuto mia moglie e il finale è cambiato! Credo che due ragazzi che si amano come Cosimo e Nicole siano destinati a rincontrarsi. Dopo la perdita dell'Eden per amarsi devono superare una crisi, affermarsi come persone per diventare una coppia matura".
Naum Kleiman ha avuto parole di elogio per il film che lasceranno il segno: "Dante nel Convivium descrive i quattro livelli nell'interpretazione della scrittura, e questa opera li ha tutti: letterale: il viaggio attraverso lo sviluppo delle emozioni; morale: Cosimo e Nicole, come Adamo ed Eva, possono vivere con il peccato? Allegorico: la crisi dei due ragazzi come metafora della società; anagogico: la riconquista del Paradiso perduto".
Domande più tecniche a Dario Formisano che ha prodotto il film di Stefano Incerti
Neve, non ancora uscito in Italia ma che ha già vinto un premio al Festival Noir di Courmayeur per miglior attore, da parte di un pubblico interessato ai rischi nel produrre un film non scontato e con finale aperto. “I film non main stream in Italia sono sempre scelte rischiose... io personalmente provo a fare cose che mi piacciono assecondando l'autenticità d'ispirazione del regista, senza la mediazione di un'idea di pubblico, per creare un'opera sincera. Volevamo dimostrare che è possibile fare un certo tipo di cinema anche con un budget ristretto. Forse avrei preferito delle indicazioni più precise sul finale... girare qualche scena in più per poter decidere poi in fase di montaggio...una borsa che cade dal finestrino... la certezza che la bambina si salverà. Ma Stefano (Incerti), che è un ottimista, pensa che sia già chiaro che alla fine la ragazza almeno i soldi li restituirà".
17/04/2014, 08:06