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LA COLOMBAIA - Il paradiso estivo di Luchino Visconti


Il principale luogo della memoria viscontiana, ospita il primo nucleo del Museo permanente dedicato al Maestro. Oltre 300 immagini, i costumi di scena, cimeli compongono un racconto speciale tra le stanze della villa attraverso una collezione che si arricchisce di documenti di anno in anno. Nel giardino, sotto una grande pietra, riposano le ceneri di Luchino.


Cinemaitaliano.info questa volta è arrivato sul promontorio di Zaro, estremità nord-occidentale dell'Isola d'Ischia, un territorio formato da una colata lavica ricoperta da un fitta vegetazione a macchia mediterranea. Qui in mezzo ad un fitto bosco si erge La Colombaia, residenza estiva di Luchino Visconti. Voluta da Luigi Patalano (1869-1954), "poeta, scrittore, insigne giureconsulto", verso la fine dell'800, commissionò la costruzione della suggestiva villa, le cui volte e merli intendevano riprodurre quelli di un castello medievale, ammirato durante un viaggio in Francia.

Visconti frequentava Ischia già da  verso la fine degli anni '50, cominciò dunque a setacciare l'Isola alla ricerca di una casa: La Colombaia era la proiezione delle sue aspirazioni: un luogo romantico e pieno di suggestioni visive e poetiche, adatto a diventare un cenacolo ed un ritrovo estivo per letterati, scenografi ed attori in cerca di privacy. Circondata da grandi muri di cinta bianchi e da una fitta boscaglia, questa casa-fortino, sembra il luogo ideale per il bel mondo del cinema.

Le condizioni della villa nel periodo viscontiano non erano le migliori, il regista dunque intraprese lavori di ristrutturazione e di personalizzazione ancora in corso al momento della sua morte. Del giardino, ornato di pregiate varietà di rose non rimane molto, tranne qualche palma e molte siepi di alloro.

Visconti parlava agli amici di Ischia come del ricetto delle sue ceneri. La Colombaia oggi è il luogo principale della conservazione della memoria di Luchino Visconti, dal 2004 ospita il primo nucleo del Museo permanente dedicato al Maestro. Affidato alla progettazione e alla realizzazione di Caterina d'Amico - figlia della sceneggiatrice Suso - e a quella Piero Tosi, il maestro dei costumi che ha legato la sua carriera ai capolavori viscontiani. Purtroppo rimane ben poco degli arredi originali della villa, progettati e realizzati con gusto sopraffino dal regista, anche se all'interno è ancora possibile vedere il Bar (opera dall'Architetto Giovannangelo De Angelis), che riprende le forme della villa, realizzato con i resti delle piastrelle e dei pezzi della vetrata dell'ascensore disegnati dallo stesso Visconti. Negli anni successivi alla morte del regista, infatti, la villa cadde in stato di abbandono e venne saccheggiata di tutto ciò che era all'interno, persino i pavimenti e i cani di porcellana che popolavano le tante terrazze della casa scomparvero e non si sono più ritrovati. Nella libreria - caffè de La Colombaia è però possibile consultare un'ampia scelta di libri fotografici che documentano la vivace vita del mondo viscontiano durante la stagione estiva.

Nella saletta cinema del seminterrato si può ammirare il documentario "Gli Angeli Nascosti di Luchino Visonti" di Silvia Giulietti. La casa museo ospita una collezione permanente di foto che ripercorrono tutta la vita del regista de "Il Gattopardo". Dall'enorme terrazza del tetto si può vedere tutto il Golfo di Napoli con il Vesuvio in tutta la sua immensa  bellezza. La visita di conclude in un locus amoenus nel bosco dietro la casa, dove sotto una grande pietra riposano le ceneri di Luchino e della cara sorella. Villa La Colombaia è sicuramente un luogo da visitare per tutti gli appassionati di cinema italiano che si troveranno a passare da Ischia.

02/07/2014, 17:28

Duccio Ricciardelli