LIMBO - La tragedia quotidiana dei CIE
Sono purtroppo sempre più numerosi i documentari che affrontano il tema dei
CIE, i Centri di Identificazione ed Espulsione che nel disinteresse quasi totale di media e popolazione continuano ancora oggi indiscriminatamente a tenere imprigionate persone prive di documenti in regola, con la minaccia costante di venire espulse anche quando magari vivono in Italia da anni, con famiglie lavori e figli.
"Limbo", di Matteo Calore e Gustav Hofer, propone un approccio uguale ma diverso alla questione: fuori dall'inquadratura le violenze, le ribellioni, le grida di proteste che fanno parte purtroppo della cronaca quotidiana da quei 'non luoghi', ma spazio solo e semplicemente alle storie di alcuni ospiti (come vengono chiamati, quasi ironicamente) e delle famiglie che li aspettano fuori, non sapendo quando e come e se potranno tornare da loro.
Un
approccio solo apparentemente 'soft', ma che anzi riesce ancor più di immagini choc a colpire e mostrare in modo chiaro e inequivocabile l'assurdità (per non dire di peggio) della gestione attuale dei CIE, e la tragedia di coloro che finiscono in quegli spazi.
Racconti semplici e con molti tratti comuni, accompagnati dalle note delicate e coinvolgenti di
Santi Pulvirenti, storie dal "Limbo" in cui Alejandro, Bouchaib, Karim, Peter e molti altri sono costretti a vivere. Limbo che, come spiegano gli stessi registi, non finisce quando finalmente escono: "
Fino a quando non si trova un modo di ottenere un permesso di soggiorno la paura di essere nuovamente fermati, rinchiusi ed espulsi resta il peso reale su cui si costruisce la quotidianità di intere famiglie".
28/08/2014, 10:15
Carlo Griseri