NFF - "Terrapromessa", persone come spazzatura
Come risolvere il problema (alla radice?): se i rom cercano un posto in cui poter vivere, perché non rinchiuderli tutti in un recinto di pochi metri quadrati collocato in una zona in cui si contano ben sei discariche in pochi chilometri (tra le più tossiche esistenti, oltre tutto) ed è assediata da biogas asfissianti, odori terribili e ogni sorta di minaccia per la salute?
Tutto ciò è successo e succede nel comune di Giugliano, in Campania, dove la giunta pare aver speso 400.000 euro per quest'area destinata ai rom e ora giustifica il non intervento per rimediare a quella che sembra davvero una condanna a morte con la mancanza di fondi. Ci sarebbe da ridere se non fosse tragico:
"Terrapromessa" di Mario Leombruno e Luca Romano racconta tutto ciò in meno di mezz'ora, riuscendo a porsi con obiettività tra le esigenze delle parti ma inevitabilmente condannando una soluzione folle e assassina.
Nonostante tutto si cerca di vivere nella normalità, e la scuola diventa per i più giovani (anche) un modo per star lontani qualche ora al giorno da quell'ambiente 'ammalante'.
Interpellato, il Commissario governativo alla bonifica Mario De Biase definisce la zona “la più pericolosa in assoluto in termini di rischio per la salute, incompatibile con la creazione di un insediamento umano”, padre Alex Zanotelli inorridisce davanti alla situazione, ma la politica tentenna ma non si smuove: i rom lì devono rimanere, non c'è via d'uscita. Non si vuole che ci sia.
29/09/2014, 17:30
Carlo Griseri